Rugby, Sei Nazioni: Italia demolita in Scozia

-

Una brutta Italia cade con merito nel campo di Edimburgo. A vincere è la Scozia, avversario alla portata dei ragazzi di Brunel ma oggi maggiormente concentrato sul pezzo, messo meglio nel rettangolo di gioco. Bocciati i mediani di mischia e di apertura azzurri, ma l’emorragia ha coinvolto ogni reparto. Troppo trionfalismo dopo Italia-Francia? Una via di mezzo, questa squadra può vincere, perdere e perdere male: 34-10 il finale, match a senso unico. 

I tifosi di Murrayfield accolgono l’ingresso dei due XV in campo con la consapevolezza che molti equilibri stagionali si decidono ora. Decisivo, in coda ma non solo alla classifica, questo incontro fra Scozia e Italia. Meglio gli scozzesi, in avvio, perché l’Italia è un po’ pigra nella giocata offensiva, oltre che nella pulizia del punto d’incontro. I padroni di casa mettono pressione, facendosi preferire a livello anche agonistico. L’aveva detto Scott Johnson, ct della Scozia, che “chi vince le collisioni vince le partite“: Botes, il mediano di mischia, subisce molta pressione e il gioco fatica ad essere fluido. Il piede del giocatore di Edimburgo Laidlaw rompe il ghiaccio dopo il quarto d’ora (3-0) e le contromisure azzurre ritardano, Scozia che raddoppia sempre su punizione al 24′. Meno belli rispetto alla prova romana, gli italiani cambiano il piano partita. Conta avvicinarsi e cercare la touche, certo gli errori individuali non aiutano. Orquera soprattutto è lontano parente del n. 10 ammirato nella prima giornata. Alla mezzora il momento chiave: Visser va a marcare, sfruttando un errore del XV azzurro e bucando la difesa con troppa facilitò. Bene però la reazione e il calcio che accorcia le distanze praticamente allo scadere, è 13-3 all’intervallo.

Foto RBS 6 Nations
Foto RBS 6 Nations

Distanze accorciate ma per poco, perché nella ripresa sono gli scozzesi a partire bene. Al 43′, Scott buca la difesa azzurra come una lama nel burro, fa 20-3 e colpisce l’avversario al cuore. La partita scivola proprio, Brunel boccia la mediana (dentro Burton e Gori), l’Italia è volenterosa ma sprecona, superficiale, impreparata nel piano partita. Gli scozzesi? Precisi, chirurgici e cinici, come delle volte nel Sei Nazioni bisogna essere. La meta che spezza del tutto l’equilibrio arriva al 48′: Hogg intercetta e vola via, segna, manda in delirio i suoi tifosi. Niente da fare, per un’Italia spuntata e in piedi solo grazie all’orgoglio. Girandola di cambi e Scozia che arrotonda al 70′ con Lamont, seguito da Zanni che poco dopo addolcisce la pillola. Si chiude 34-10, una doccia fredda rispetto al trionfo dell’Olimpico sulla Francia.

Perentoria affermazione scozzese, in una gara tenuta in mano dall’inizio alla fine. La precisione e il talento nei singoli, la coesione nel seguire i dettami del proprio piano partita sono i principali pregi di una squadra che a Twickenham aveva tenuto botta ma per poco tempo. Passo indietro per l’Italia, incapace di cambiare registro e attesa ora dagli esami di riparazione nei prossimi incontri.

Forse non siamo ancora maturi, è stata una gara a senso unico, fin dall’inizio. Ma chi dice che questa squadra è entrata in campo con presunzione questa squadra non la conosce. È stata una lezione e la prendiamo così (Sergio Parisse, capitano Italia, Sky Sport)

SCOZIA-ITALIA 34-10
Scozia: 15 Stuart Hogg, 14 Sean Maitland, 13 Sean Lamont, 12 Matt Scott, 11 Tim Visser, 10 Ruaridh Jackson, 9 Greig Laidlaw, 8 Johnnie Beattie, 7 Kelly Brown, 6 Rob Harley, 5 Jim Hamilton, 4 Richie Gray, 3 Euan Murray, 2 Ross Ford, 1 Ryan Grant. A disp.: 16 Pat MacArthur, 17 Moray Low, 18 Geoff Cross, 19 Alastair Kellock, 20 David Denton, 21 Henry Pyrgos, 22 Duncan Weir, 23 Max Evans
Italia
: 15 Andrea Masi, 14 Giovambattista Venditti, 13 Tommaso Benvenuti, 12 Gonzalo Canale, 11 Luke McLean, 10 Luciano Orquera, 9 Tobias Botes, 8 Sergio Parisse, 7 Simone Favaro, 6 Alessandro Zanni, 5 Francesco Minto, 4 Quintin Geldenhuys, 3 Martin Castrogiovanni, 2 Leonardo Ghiraldini, 1 Andrea Lo Cicero. A disp.: 16 Davide Giazzon, 17 Alberto De Marchi, 18 Lorenzo Cittadini, 19 Antonio Pavanello, 20 Paul Derbyshire, 21 Edoardo Gori, 22 Kristopher Burton, 23 Gonzalo Garcia.
Arbitro: Jaco Peyper (South Africa)
Marcatori:  Mete: 28′ Visser, 43′ Scott, 47′ Hogg, 68′ Lamont (S), 73′ Zanni (I). Conv.: 29′, 44′ 48′ 69′ Laidlaw (S), 74′ Burton (I). Calci di puniz.: 15′, 24′ Laidlaw (S), 39′ Orquera (I)

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

MondoPallone Racconta… Infantino e i suoi predecessori FIFA

Dopo l'infinita era Blatter, conclusasi in modo clamoroso, la FIFA ha un nuovo comandante: è l'italo-svizzero Gianni Infantino. Nonostante la sua storia duri da...
error: Content is protected !!