Eramo ci ha preso gusto: il soporifero Crotone-Grosseto ha un solo lieto fine

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Alla fine sorride solo il Crotone, e non certo per il gioco espresso. Quella dello Scida è la classica sfida da 0-0, ma tra le mura amiche i pitagorici possiedono una volontà di ferro che molte volte allieta anche le giornate meno brillanti. Venire a far punti in Calabria è sempre più difficile, per tutti; figuriamoci per un Grosseto che, nonostante i dieci punti di ritardo dalla zona playout, adotta uno schieramento più rinunciatario che mai. La squadra di Menichini, l’ex della partita, presenta un 5-3-2 nel quale le iniziative offensive sono affidate al solo Piovaccari. Gimenez, l’elemento che in teoria dovrebbe accendere la manovra maremmana, è sacrificato in marcatura su Crisetig. Pungere la retroguardia locale, di conseguenza, diventa un’impresa ardua. Ma il rovescio della medaglia non manca: per gli “squali” di Massimo Drago, infatti, è complesso trovare gli spazi giusti per favorire le incursioni senza palla di Eramo e compagni tra le strette linee avversarie. Per un undici che conosce quasi esclusivamente un modo di intendere il calcio, la contesa si trasforma in un’intricata matassa.

L’EPISODIO – Se pensi solo a difenderti, però, prima o poi ne paghi le conseguenze perché è dura mantenere l’attenzione per novanta minuti. Soprattutto quando hai contro un centrocampista come Mirko Eramo, uno che attacca la porta con dei tempi eccezionali. Il pugliese, al 32′, parte dalle retrovie e, sfruttando un buco di Cosenza, batte di testa Lanni su un preciso cross di Del Prete. Per lui è il terzo centro in altrettante partite nel 2013, cioè dal momento in cui Massimo Drago ha avanzato il suo raggio d’azione e lo ha sgravato da alcuni compiti prettamente di contenimento. Guarda un po’ le coincidenze…

PORTATECI UN CAFFE’ – La ripresa è uno spot… per l’Eminflex. Menichini aspetta venticinque minuti buoni prima di cambiare pelle al suo Grosseto e passare ad un atteggiamento più spregiudicato; il Crotone, come spesso gli accade, si inceppa sul più bello sentendo la vittoria ad un passo. Piovaccari ha un’occasione ghiotta ma la divora. Il resto è forza di nervi, con disperati tentativi di attacco da una parte e di gestione tutto sommato tranquilla, seppur con qualche affanno evitabile, dall’altra. Non il massimo per gli esteti e meno del minimo per un presidente, Camilli, che come il suo modello Zamparini sta distruggendo un bel giocattolo a furia di capricci. I rossoblu, al contrario, possono guardare al futuro con fiducia: le fondamenta del palazzone chiamato salvezza vedono accrescere la loro solidità.

Crotone-Grosseto 1-0

Crotone (4-3-3): Caglioni 6; Del Prete 7, Abbruzzese 6, Ligi 6,5, Migliore 6; Maiello 6, Crisetig 6 (78′ Galardo s.v.), Eramo 7; Gabionetta 5,5, Ciano 5 (46′ Pettinari 5,5), De Giorgio 5,5. A disposizione: De Luca, Checcucci, Mazzotta, Calil. Allenatore: Drago 6,5

Grosseto (5-3-2): Lanni 6; Donati 5,5, Cosenza 5,5, Padella 6, Feltscher 6, Calderoni 5,5 (71′ Soddimo 5); Crimi 6, Obodo 5,5 (54′ Mancino 6), Mandorlini 5; Gimenez 5 (61′ Lupoli 5), Piovaccari 6. A disposizione: Belardi, Som, Barba, Falzerano. Allenatore: Menichini 5

Arbitro: Manganiello di Livorno 5,5

Marcatori: 32′ Eramo

Note: Ammoniti Abbruzzese (C), Pettinari (C), Calderoni (G) e Soddimo (G); Spettatori 3mila

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Francesco Loiacono
Francesco Loiacono
Scrive per "Il Quotidiano della Calabria" e "Il Crotonese". Classe '92 ma già con una discreta esperienza alle spalle: ha collaborato con diversi siti internet e anche con la romana Radio Ies. Tra i superstiti del primo MP.

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