Grecia: sfuma l’imbattibilità dell’Olympiakos, l’Atromitos vince 3-2

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L’Olympiakos Pireo saluta la sua imbattibilità in campionato, che durava dall’8 aprile 2012, quando perse contro il Kerkyra. L’Atromitos riesce nell’impresa a cui erano andate vicine solo Aris, PAOK e Panathinaikos e lo fa segnando due gol da antologia e mettendo in campo la forza e l’aggressività che una squadra che punta all’Europa dei grandi deve necessariamente avere.

 

QUI SI FA LA STORIA… CON STILE. Sotto gli occhi vigili di Michel, da domani allenatore dell’Olympiakos Pireo, presente in tribuna, comincia un primo tempo di qualità, dinamismo ed emozioni, rinvigorite dagli incessanti cori dei tifosi presenti al Karaiskaki. Nemmeno il tempo di sedersi e l’Atromitos passa in vantaggio: Udodji mette in mezzo un pallone, che viene salvato sulla linea di fondo da Karamanos, Pitu Garcia lo appoggia all’indietro per Brito, oggi capitano, che insacca con un gran tiro.
La risposta bianco-rossa arriva al 9′ minuto, quando Drissa Diakité passa il pallone a Mitroglou, che traccia un bel rasoterra per Rafik Djebbour, che entra in porta con la sfera, dopo il tentativo di blocco di Radman, diventato portiere titolare dopo la cessione di Itandje al PAOK. La partita si mantiene pimpante, le progressioni sono frequenti e molto veloci, come al 21′,  quando Karamanos viene provvidenzialmente chiuso da Manolas, dopo essersi involato da solo verso la porta.
La fascia sinistra dell’Atromitos soffre le percussioni di Mitroglou, Greco e Abdoun, dalle quali scaturiscono diverse azioni pericolose, ma è sulla destra che succede il patatrac, quando Brito stende Machado appena dentro l’area, causando il rigore. Sul dischetto va Abdoun, che si fa neutralizzare il tiro da Radman, per poi ribattere il pallone in rete.
La ripresa si apre con il meraviglioso pareggio ospite, segnato da Thanasis Karagounis con un bellissimo tiro da fuori area, che si abbassa giusto per insaccarsi nell’angolino alto alla destra di Megyeri. L’Olympiakos va alla ricerca del vantaggio con insistenza, senza sprecare minuti e cercando di giocare il pallone anche quando sembra perso.
Una buona occasione arriva al 64′, quando Paulo Machado pesca Kostas Manolas solo in mezzo all’area, ma il centrale greco sbaglia l’arresto e non è in condizione di centrare lo specchio porta. Al 68′ Mitroglou sfodera un bel rasoterra che fa la barba al palo, dopo ilpregevole velo di Ibagaza sul filtrante di Machado. Lo stesso portoghese scheggia il palo al 71′, con un gran calcio di punizione, per la disperazione dei sostenitori bianco-rossi, che già gridavano al gol.
All’80’ è però l’Atromitos a trovare il 3-2 grazie a un gol da antologia di Elini Dimoutsos, che riceve un passaggio dalla fascia destra, elude il marcatore portandosi il pallone avanti con una girata di tacco e sfodera un tiro potentissimo, che si spegne nel set. La partita si innervosisce: gli ospiti attendono e tengono palla, infastidendo alquanto i padroni di casa, da un pezzo non più abituati a perdere. Dopo cinque minuti di recupero vissuti con il cuore a mille, l’arbitro fischia la fine e sancisce un risultato storico per l’intero movimento calcistico greco e, in particolare, per un Atromitos che esce dal Karaiskaki con la testa di Golia nel sacco.

 
OLYMPIAKOS PIREO – ATROMITOS: 2-3 (2-1).
Olympiakos Pireo (4-4-2): Megyeri; Diakité, Manolas, Contreras, Holebas; Machado, Maniatis (78′ Modesto), Greco (61′ Ibagaza), Abdoun; Djebbour, Mitroglou (71′ Pantelic). A disp.: Fetfatzidis, Siovas, A.Papadopoulos, Gianniotis. All.: Nikopolidis.
Atromitos (4-2-3-1): Radman; Nastos, Tavlaridis, Lazaridis, Dimoutsos; Epstein, Udodji (68′ Kallergis); Karagounis (77′ Fabio), Pitu Garcia (85′ Balas); Brito; Karamanos. A disp.: Balas, Manolo, Jamal, Papoutsogiannopoulos, Simitsis. All.: Anastopoulos.
Arbitro: Stavros Mantalos.
Marcatori: 1′ Brito (A), 9′ Djebbour (OP), 44′ Abdoun (OP), 48′ Karagounis (A), 80′ Dimoutsos (A).
Note: ammonizioni: Contreras, Ibagaza (OP), Tavlaridis, Dimoutsos, Balas (A).

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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