Coppa d’Africa 2013: i pronostici dei nostri esperti

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Dopo tanto lavoro, tanto peregrinare sui siti delle Federazioni e tante informazioni raccolte, la Coppa d’Africa 2013 è finalmente ai nastri di partenza. Dal 19 gennaio al 10 febbraio, il fior fior del calcio africano darà vita a dure, allegre e colorate battaglie per poter urlare al mondo chi sarà la Nazionale migliore del Continente Nero.

Dopo la vittoria dello Zambia nella scorsa edizione, anche il più fantasioso e spregiudicato degli scommettitori si asterrebbe dal predire la regina d’Africa 2013. Noi, invece, ci vogliamo mettere la faccia: nome e cognome, probabile vincitore ed eventuale sorpresa. Nero su bianco.

Francesco Piacentini – Pur riconoscendo la forza e la preparazione di squadre come Ghana o Costa d’Avorio, mi sento di dare delle chance al Marocco. Innanzitutto, per la voglia di rivalsa che pervaderà gli animi dei Leoni dell’Atlante dopo la deludente prestazione della scorsa edizione, inoltre per la presenza di alcuni elementi tecnici e di giovane età, che potranno dare alla truppa di Rachid Taoussi ulteriori credenziali. La sorpresa del torneo, invece, spero sia una delle mie Nazionali preferite: il Burkina Faso. Degli Stalloni amo il centrocampo e in particolare le due ali Abdou Razack Traoré, vero gioiello del Lechia Gdansk, e Jonathan Pitroipa del Rennes, oltre che i due mediani scuola Sheriff Tiraspol Wilfried Balima e Florent Rouamba. Sì, a costo di prendermi del nerd calcistico, ammetto di avere visto partite di Ekstraklasa (il campionato polacco) e di avere ammirato i moldavi (transnistri, effettivamente) durante l’Europa League 2009-2010.

Antonio Cunazza – Dopo un’edizione 2012 vissuta sperando in una “sorpresa” e tifando Zambia dall’inizio alla fine, anche piuttosto spudoratamente, quest’anno penso di dover puntare a qualcosa di più scontato. Non vedo squadre dall’organico più completo della Costa d’Avorio e l’amara sconfitta di 12 mesi fa non potrà essere altro che uno stimolo in più per Drogba e compagni. Anche se tra difesa e centrocampo non mi convincono del tutto, l’esperienza e l’eccelsa qualità di alcuni singoli faranno senza dubbio la differenza. Per quel che riguarda la possibile “sorpresa”, invece, resto intrigato anche quest’anno dal Mali. Terzi l’anno scorso, con un cammino di ottimo livello attraverso la competizione, anche questa volta hanno elementi validi e una rosa ben assortita, soprattutto a centrocampo (con un bel blocco di nomi dal campionato francese) dove condivido completamente le scelte del c.t. Carteron.

Michele Pannozzo – A rischio di essere scontato, anche io dico Costa d’Avorio per la vittoria finale. Gli elefanti hanno complessivamente un organico superiore al resto della compagnia, guidati da un calciatore, Yaya Touré, semplicemente decisivo. La voglia di rivalsa dopo lo shock della sconfitta ai rigori della passata edizione farà il resto; d’accordo anche io sul fatto che forse in difesa gli arancioni lasciano un po’ a desiderare, ma se dalla cintola in su riusciranno a giocare come sanno non ci sarà sfida. Per quanto riguarda la possibile sorpresa, io vado contro corrente e dico Sud Africa, ma in negativo: potrebbe sembrare paradossale, visto che solitamente i padroni di casa di qualsiasi manifestazione tendono a far bene. Stavolta, però, non vedo una squadra attrezzata per andare avanti. I ragazzi del selezionatore Igesund potranno superare il girone, ma difficilmente diranno la loro per i primi posti. Dico anche io Mali per quanto riguarda la “sorpresa positiva”.

Claudio Battiato- La mia scelta invece ricade sulle black stars del Ghana. La motivazione è la voglia di rivincita di Gyan Asamoah e di un parco giocatori che comprende  i nostri tre italiani Boakye, K. Asamoah e Badu, il destino certe volte ripaga gli sforzi e i sacrifici di chi ha sofferto e perso nel calcio, e proprio Gyan da quel rigore sbagliato a quella fantastica lettera che tutti si ricorderanno può riscrivere la storia assieme ai suoi connazionali. Per ciò che riguarda la possibile sorpresa opto per la Repubblica Democratica del Congo, i ragazzi allenati da Leroy hanno un ottimo potenziale specialmente in avanti dove la qualità di Mbokani e la quantità di gente in mezzo al campo come Mulumbu e Zola potranno fare la differenza.

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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