Coppa d’Africa: il Girone A

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A pochi giorni dall’inizio della ventinovesima edizione della Coppa d’Africa, comincia il nostro viaggio alla scoperta dei quattro Gironi che daranno vita alla prima parte della manifestazione continentale. Un’analisi per cercare di conoscere meglio le magnifiche sedici squadre nazionali che prenderanno parte alla rassegna del Continente Nero.

Partiamo dal Girone A, composto dai padroni di casa del Sud Africa, dall’Angola, dal Marocco, fresco vincitore della Coppa delle Nazioni Arabe, ma deludente nella scorsa Coppa d’Africa e dalla matricola Capo Verde. Le prime due gare si svolgeranno nel capientissimo Soccer City di Johannesburg, tre nel Moses Mabhida di Durban e una sola nel suggestivo Nelson Mandela Bay Stadium di Port Elizabeth.

 

SUD AFRICA. I bafana bafana (ovvero, “ragazzi, ragazzi”, loro soprannome e incitamento) hanno alle spalle un passato controverso e solo dalla caduta del governo segregazionista hanno potuto partecipare alle manifestazioni internazionali.  Non hanno mai goduto di troppa fortuna ai Campionati Mondiali di calcio, dove mai hanno avuto accesso alle gare ad eliminazione diretta, e, per quanto riguarda la Coppa d’Africa, l’ultimo risultato degno di nota è stato il raggiungimento dei quarti di finale del 2002 in Mali, dopo che, nelle edizioni precedenti, ebbero grandi successi: il terzo posto del 2000, il secondo del 1998 e la storica vittoria del 1996 in casa. Chissà se anche in questa occasione potrà ripetersi l’emozione di conquistare il trofeo tra la propria gente…

Il Sud Africa è sicuramente una delle Nazionali del Continente Nero più note: chi non si ricorda delle assordanti Wuwuzelas, del colore sgargiante delle maglie o del meraviglioso gol di Siphiwe Tshabalala, che aprì gli scorsi Mondiali? Oggi non ci sono più quei nomi eccellenti come Benni McCarthy, pedina essenziale del Porto di Mourinho (non più in Nazionale per problemi fisici), lo storico capitano del Leeds United Lucas Radebe, Aaron Mokoena o Mark Fish, uno dei pochi bianchi in squadra, ma i bafana bafana risultano comunque tra i migliori team africani.

Da tenere d’occhio: Itumeleng Khune sarà sicuramente il portiere titolare e ha sempre ben figurato. In difesa, i nomi più importanti sono quelli di Gaxa dei Kaizer Chiefs e di Bongani Khumalo, ora in prestito al PAOK Salonicco. Più avanti si trova maggiore qualità, con giocatori di alto calibro come il già citato Tshabalala, Reneilwe Letsholonyane, Steven Pienaar, Teko Modise e il sempreverde Derlon Buckley, mentre in attacco, occhio a Mphela e Mashego, oltre che al pericoloso Bernard Parker.

 

ANGOLA. Le Palancas Negras (antilopi nere) sono entrate nella fase finale della Coppa d’Africa dopo aver eliminato lo Zimbabwe, grazie alla regola dei gol in trasferta (persero 3-1 ad Harare, per poi vincere 2-0 a Luanda). La Nazionale angolana è in crescita: ha partecipato per la prima volta ai Campionati del Mondo nel 2006 in Germania, ma non ha fatto molta strada, così come in Coppa d’Africa, dove può vantare solo due quarti di finale.

La gran parte dei calciatori finora convocati gioca in patria, specialmente nel Primero de Agosto o nel Petro Luanda, due delle più forti squadre del Paese. Va da sé che i più conosciuti siano coloro che sono tesserati in società europee, ma non per questo devono essere considerati i più temibili della formazione.

Da tenere d’occhio: Lamà è il Buffon angolano e vanta molte presenze, nonché molti interventi decisivi. In difesa balza all’occhio Francisco Zuela, che ha disputato ottime stagioni in Russia e Grecia; a centrocampo Djalma, sotto contratto con il Porto, e Job sono due pedine importanti, insieme agli esperti Gilberto, dell’AEL Limassol, e André Macanga. In attacco ci sono i due nomi più altisonanti, ovvero Mateus del Nacional de Madeira e Manucho del Real Valladolid, entrambi decisivi anche in Europa, ai quali si può affiancare il trentaduenne Flavio.

 

MAROCCO. I Leoni dell’Atlante si sono qualificati alla Coppa d’Africa battendo il Mozambico non senza grattacapi, dato che hanno dovuto vincere in casa (4-0), dopo essere stati sconfitti a Maputo per 2-0 durante la gara di andata. Sebbene non si siano più qualificati a un Mondiale dal 1998, i magrebini vantano una pregevole storia nella competizione continentale africana, avendo partecipato a più di metà delle sue edizioni e avendola vinta nel 1976. Il Marocco ospiterà il prestigioso torneo tra due anni e partirà per il Sud Africa non certo per fare la comparsa, soprattutto dopo la magra figura del 2012.

Molti dei giocatori del Marocco giocano in Europa (specialmente Francia, ma anche Spagna e Italia), anche se non mancano i tesserati ai club del loro Paese natale e vorranno certamente dimostrare di non essere da meno dei loro compagni europei.

Da tenere d’occhio: il portiere titolare è il veterano Nadir Lamyaghri, che saprà governare la difesa e dare quel tocco di esperienza e carisma; in difesa, oltre al “nostro” Mehdi Benatia, c’è da prestare attenzione all’esperto Chrétien Basser del Bursaspor e ad alcuni nomi che possono spuntare dalla Ligue 2. A centrocampo basterebbe nominare il poker Kharja, Boussoufa, Taarabt, El Ahmadi per intimidire gli avversari, ma se mettiamo anche in conto i giovani talenti Regattin, Belhanda e Assaidi, ecco che il quadro di una metà campo micidiale appare completo. Un bel 4-4-2 con Chamakh ed El Hamdaoui come terminali offensivi sembra ottimo, specialmente se in panchina siedono El Arabi e un bomber dai grandi numeri in Nazionale come Yassine Salhi.

 

CAPO VERDE. Tubarões Azuis (Squali Azzurri) partecipano alla Coppa d’Africa in virtù della sorprendente vittoria contro il Camerun, ottenuta grazie al 2-0 di Praia, che ha reso ininfluente la sconfitta per 2-1 di Yaoundé. La Nazionale dell’arcipelago è alla sua prima manifestazione internazionale in assoluto e avrà dalla sua il supporto di tutti coloro che nutrono sempre una certa simpatia per le Cenerentole di ogni torneo.

I calciatori capoverdiani convocati (cliccare qui per la lista completa) sono tutti tesserati in clubs europei, ad eccezione dei tre portieri, e hanno una certa esperienza alle spalle. La maggior parte gioca in Portogallo o in Francia, ma anche Olanda, Romania e Cipro e questo fa sì che si formi un crogiolo di esperienze professionali che potrà rendere questa formazione imprevedibile.

Da tenere d’occhio: in difesa Fernando Varela è titolare nel Vaslui e, insieme al veterano Nando e a Guy Ramos, è quello con più esperienza. A centrocampo, occhio alla competenza del trentaquattrenne Ronny, a Heldon “Nhuck“, titlare del Maritimo di Madeira, e a Marco Soares. In attacco la pedina più temibile è Ryan Mendes, autore di ottime stagioni a Le Havre, ora al Lille; attenzione ai due ventunenni di scuola Benfica e Braga Djaniny e Zé Luis.

 

Concludendo, ogni squadra ha una motivazione specifica: il Sud Africa avrà il suo chiassoso e caloroso pubblico, l’Angola vuole proseguire la strada per diventare una grande d’Africa, il Marocco è animato da un forte spirito di rivalsa e Capo Verde subirà l’emozione dell’esordio, ma sarà aiutato dall’assenza di obiettivi fissati, se non combattere e non porre limiti alla provvidenza. Insomma, un Girone da non perdere!

 

Il calendario completo del Girone:

19 gennaio, ore 18:00: Sud Africa – Capo Verde (Soccer City, Johannesburg);

19 gennaio, ore 21:00: Angola – Marocco (Soccer City, Johannesburg);

 

23 gennaio, ore 17:00: Sud Africa – Angola (Moses Mabhida, Durban);

23 gennaio, ore 20:00: Marocco – Capo Verde (Moses Mabhida, Durban);

 

27 gennaio, ore 19:00: Marocco – Sud Africa (Moses Mabhida, Durban);

27 gennaio, ore 19:00: Capo Verde – Angola (Nelson Mandela Bay, Port Elizabeth).

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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