Serie A – Le pagelle di Inter-Genoa. Straordinario Kucka, male Palacio e Livaja

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La Juve scappa, l’Inter non tiene il passo: a San Siro finisce 1-1, reti di Ciro Immobile ed Esteban Cambiasso. Nel finale Livaja sbaglia un gol a un passo dalla porta, in maniera clamorosa. Ecco le pagelle di Inter-Genoa, valida per la 18esima giornata di Serie A:

INTER

Handanovic 6,5 – Dice di no ad Immobile nel primo tempo, nella ripresa però l’attaccante rossoblù trova il colpo vincente: non era imprendibile, ma con le sue uscite è una sicurezza per il reparto.
Zanetti 6,5 – Le sue scorribande sono un problema per la difesa rossoblù: denunciato per eccesso di velocità da Bertolacci, che lo stende e si prende l’ammonizione. In difesa la solita sicurezza, Vargas non ha vita facile dalla sua parte.
Ranocchia 5,5 – Solido per quasi tutta la partita, poi si fa saltare da Immobile che regala il vantaggio ospite. Nel finale si improvvisa centravanti, e va anche vicino al gol.
Samuel 6,5 – Invalicabile: il muro nerazzurro sfodera una prestazione superba, contrastando ogni singolo tentativo di offesa da parte degli ospiti.
Juan Jesus 6 – Partita attenta, forse un po’ troppo timido in fase di spinta; nella ripresa viene sostituito da Chivu, per dare più qualità all’undici interista (Chivu 5,5 – Non è il suo ruolo e si vede, perde anche qualche pallone pericoloso e non illumina mai la manovra nerazzurra. Quanto manca Guarin a questa squadra…)
Cambiasso 7 – Filtro importante davanti alla difesa, è anche il miglior attaccante nerazzurro in area di rigore: se non è un segnale questo…
Gargano 6,5 – Corre per due, se non tre giocatori. Recupera moltissimi palloni, anche se non ha la tecnica necessaria per impostare il gioco; ma non è questo il suo compito (Livaja 4 – E’ in campo per segnare quel gol, e lo manca clamorosamente. Le colpe non sono solo sue, ma un attaccante non può sbagliare un gol del genere).
Alvarez 5,5 – Prova a farsi vedere con continuità sulla sinistra, ma il difetto è il solito noto: lento e imprevedibile. Alla mezz’ora è costretto ad alzare bandiera bianco, i fischi di San Siro, però, sono ingenerosi, e rischiano di compromettere il futuro in nerazzurro di Ricky. (Pereira 6 – Cresce col passare nei minuti, sbaglia tutti i cross possibili e immaginabili. Però corre, eh…)
Palacio 4,5 – Si divora tutto quello che può sbagliare. Non è più quella macchina da gol che trasformava in rete qualunque pallone toccasse.
Cassano 6 – La media tra 7 nel primo tempo e 5 nel secondo. Alterna delizioni palloni per gli attaccanti a traversoni inutili e irritanti, che si spengono sul fondo. Se si spegne lui, si spegne l’Inter: Stramaccioni dovrà riflettere su questo.
Milito 5 –
E’ il cugino (scarso) di quello che, sino alla partita contro la Juventus, stava trascinando questa squadra in cima alla classifica a suon di gol.

Stramaccioni 5,5 – Le assenze, i gol sbagliati, la sfortuna e tutto quello che volete: gli alibi ci sono, ma la (poca) cattiveria con cui gioca questa squadra è irritante.

GENOA

Frey 6,5 – Para tutto il parabile, e probabilmente soffia anche sulla conclusione di Livaja che si stampa sul palo.
Sampirisi 6 – Partita attenta in cui il terzino italiano deve tenere a bada le scorribante di Alvarez, Pereira e, soprattutto, Cassano. Ci riesce a fasi alterne, ma poteva anche andare peggio.
Canini 6 – L’Inter non riesce a segnare soprattutto grazie a demeriti suoi, più che per meriti del Genoa. Ciò non toglie che la sua sia stata una prova pulita e senza sbavature evidenti.
Granqvist 6,5 – Fa a sportellate con Milito, e lo contiene in maniera esemplare. A volte troppo irruento, è rozzo ma efficace. Promosso a pieni voti.
Antonelli 6 – Non si fa quasi mai vedere in fase offensiva, ma oggi Delneri non gli chiedeva certo questo. Il Genoa accetta che i padroni di casa giochino sulle fasce, e lui si disimpegna perfettamente come il suo compagno dall’altra parte.
Rossi 5,5 – Gioca palesemente fuori ruolo, spinge pochissimo ma corre tantissimo, e alla fine è quello che conta. Poco cattivo sotto porta, dove avrebbe anche potuto trovare il gol del vantaggio (Piscitella 6 – Contribuisce alla barricata finale)
Kucka 7 – Quantità e qualità: impressionante partita del centrocampista che, in passato, era stato vicinissimo all’Inter. Mette anche in porta Marco Rossi, ma il suo compagno spreca.
Tozser 5,5 – Dovrebbe dare qualità al gioco rossoblù, non ci riesce e si fa scappare più di una volta Cassano centralmente. Da rivedere, probabilmente serve un giocatore più solido in questo ruolo.
Bertolacci 6 – E’ il classico centrocampista di quantità, e si vede. I piedi sono quelli che sono, ma alterna le due fasi con costanza e precisione [(Anselmo 5 – Entra, corre palla al piede e simula: ammonito, inutile in entrambe le fasi di gioco (Krajnc sv – Pochi minuti a disposizione)]
Vargas 5 – Irriconoscibile. Il terzino che a Catania aveva impressionato l’Italia e il mondo non esiste più, non salta mai l’uomo e non compie mai la giocata giusta per cambiare il destino della partita.
Immobile 6,5 – Lotta con Ranocchia, e in occasione del gol riesce a saltarlo in maniera perfetta. Fa salire poco la squadra, ma la profondità la cerca con costanza.

Delneri 6,5 – L’unico modo per battere l’Inter era aspettare, difendere, soffrire e ripartire. Ci riesce anche grazie alla fortuna, ma i suoi hanno dimostrato di non meritare la classifica attuale.

Alessandro Lelli
Alessandro Lelli
Nato a Genova nel maggio 1992; è un appassionato di calcio, basket NBA e pallavolo (sport che ha praticato per molti anni). Frequenta la facoltà di Scienze Politiche, indirizzo amministrativo e gestionale.

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