Le pagelle di Inter-Verona: Guarin mattatore, Bojinov un’ombra

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Alla fine viene rispettato il pronostico: l’Inter riesce a battere il Verona con il minimo sindacale, dal momento che sono scese in campo molte riserve. Serve però l’ingresso di un incontebile Guarin a piegare un Verona ben messo in campo e deciso a non sfigurare.

 

INTER

Castellazzi 6: Quasi mai chiamato in causa, alla prima parata (al 76′) su Cacia, si fa male alla spalla sinistra, e lascia l’Inter in 10 con Palacio in porta.

Silvestre 6: Prova in linea al resto della difesa nerazzurra. Va in vacanza nella ripresa, salvo poi dare il suo contributo nella barricata degli ultimi minuti.

Chivu 6: Rientra dall’infortunio con una gara ordinata. Fa valere la sua esperienza nel ruolo di regista basso, per cui Stramaccioni gli tiene caldo il posto da inizio stagione.

Juan Jesus 6: Ordinaria amministrazione, dalla sua parte gli avversari non si fanno vedere quasi mai. (Zanetti 6: A 39 anni non si risparmia nemmeno la Coppa Italia). 

Jonathan 5: Non è lui l’erede di Maicon. Patisce la velocità di un Grossi qualunque e non arriva mai sul fondo.

Duncan 6.5: Corre per tutta la partita, instancabile in mezzo al campo, si fa vedere anche nell’area avversaria nel finale.

Mariga 5: Lento e macchinoso in mezzo al campo, non riesce mai a innescare le punte ne a fare diga davanti alla difesa. Un’ombra del Mariga del Parma, Stramaccioni non gli fa iniziare la ripresa. (Guarin 7.5: Con lui in campo semplicemente cambia la partita. Senza dubbio l’uomo del momento in casa Inter).  

Nagatomo 6: Senza infamia e senza lode: non vivace come nei giorni migliori ma attento ed affidabile.

Alvarez 5.5: Nella fase iniziale è il più vivace dei suoi, ma si perde col passare dei minuti e si divora un gol nel primo tempo solo davanti a Rafael.

Palacio 6.5: Da prima punta non rende al meglio, ma da profondità e riesce a pungere in un paio di circostanze. Chiude il match tra i pali, e ha il tempo di esaltarsi su un colpo di testa di Carrozza. 

Cassano 7: Invisibile in apertura, cresce col passare dei minuti e segna il gol che apre le marcature con un beffardo tocco lento. Notevole l’assist di tacco per Palacio, non premiato dal gol dell’argentino. (Pereira sv: Entra a sigillo del 2 a 0, tampona Albertazzi).

All. Stramaccioni 6.5: La formazione del primo tempo è decisamente troppo “provinciale”, e persino il Verona può spaventare. Ha il merito di azzeccare i cambi nella ripresa.

VERONA

Rafael 6.5: Due grandi interventi su Alvarez e Palacio, incolpevole sui gol degli avversari.

Abbate 6: Propositivo nel finale, Nagatomo non lo impegna molto.

Moras 5.5: Rischia nel finale con un brutto fallo su Duncan, spesso in difficoltà quando Cassano e Palacio iniziano a dialogare.

Maietta 5.5: Si fa ammonire e come il collega Moras patisce molto nella ripresa Cassano e Palacio.

Albertazzi 6: Nella prima parte di gara riesce persino ad avventurarsi nella metà campo avversaria. Non sfigura nemmeno nella ripresa.  (Cocco sv: entra e partecipa all’arrembaggio finale)

Hallfredsson 5.5: Buona partenza per la mente del centrocampo veronese, ma si perde e fa fatica quando l’Inter alza il ritmo.

Jorginho 5: Non all’altezza della situazione, quasi invisibile.

Bacinovic 6.5: Buona prova per l’ex Palermo, soprattutto in apertura. Lotta per tutta la gara.

Gomez 5: Più spento del solito l’esterno del Verona, spesso decisivo in serie B grazie alla sua rapidità. Da quella parte Nagatomo ha vita facile. (Carrozza 5.5: Entra a giochi quasi fatti, fa qualcosa in più di Gomez. Consente a Palacio di compiere la prima parata della sua carriera).

Cacia 6: Bravo a fare reparto quasi da solo, pericoloso in un paio di circostanze. Gli manca la zampata decisiva.

Grossi 6.5: Gara di corsa e sacrificio lungo tutta la fascia sinistra, sembra essere il meno intimorito dei suoi. A tratti mette in difficoltà Jonathan. (Bojinov 5: Dov’è finito l’ex ragazzo prodigio di Zeman? Al 70′ si libera bene della difesa dell’Inter, ma l’errore non è degno del suo nome).

All. Mandorlini 6.5: Probabilmente meglio di così non poteva fare. Il suo Verona sembra imbrigliare l’Inter in apertura, ma alla lunga ha la meglio il maggior spessore della squadra milanese.

 

 

Luca Lottero
Luca Lottero
Nato negli anni della grande Samp, appena un anno dopo lo scudetto targato Vialli&Mancini. Laureato in Scienze politiche all'università di Genova, ama scrivere di calcio e di politica.

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