Grecia: un grande Panathinaikos ferma l’Olympiakos sul 2-2

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Se non fosse per la telecronaca e qualche fischio arbitrale, in pochi riuscirebbero a distinguere questa partita da un reportage giornalistico a sfondo bellico, basandosi sul sonoro. Per quanto riguarda il riscontro visivo, da un momento all’altro potrebbero spuntare Cochi e Renato cantando “nebbia in Val Padana”. Oggi c’è IL derby. E per delle tifoserie abituate a misurare il proprio supporto coi decibel delle bombe carta e il colore dei fumogeni, significa che oggi ci deve essere un gran bel casino.
Juan Ramon Rocha ha vissuto tanti momenti come questo e sa come affrontare queste partite essenziali per l’economia di una stagione intera. Certo, quest’anno le ambizioni delle due squadre sono diverse, ma sempre derby è. Entrambi gli allenatori confermano le formazioni scese in campo negli scorsi impegno di campionato ed entrambi cambiano il riferimento offensivo: nel Panathinaikos c’è Toché, nell’Olympiakos Djebbour.

 

MAI LASCIARE DJEBBOUR LIBERO. All’Olimpico di Atene si assiste a un primo tempo combattuto, giocato brillantemente e molto emozionante. Entrambe le squadre non adottano una strategia offensiva o di contenimento ben definita, ma attaccano a turno e con molta convinzione e decisione. Le ali, in particolar modo, sono il punto di forza delle due compagini e i terzini non hanno vita facile, anche quando vengono aiutati dai mediani, essenziali per gli equilibri in campo.
Il Panathinaikos sa che, per dare un ricordo positivo di una stagione estremamente complessa da ogni punto di vista, deve vincere questa gara e si porta in vantaggio al 17′: bellissimo cross di Spyropoulos, lungo e a giro, che incontra il piede di Charis Mavrias, che insacca al volo nell’angolino basso. Rete meritata dall’ala classe ’94, che non poteva segnare in un’occasione migliore.
Ma, come i tifosi verdi sanno, il cruccio dei trifogli è la difesa e, cinque minuti più tardi, ecco la frittata: Triandafillopoulos si perde Abdoun, che guarda in mezzo all’area e vede il liberissimo Djebbour, che a rimorchio appoggia in rete il pareggio.
Al 34′ si concede la doppietta, segnando su calcio d’angolo, grazie a un pregevole colpo di testa a incrociare. Il cuore e la voglia che i giocatori del Panathinaikos mettono in campo sono sempre esemplari: la truppa di Rocha cerca sempre il gol, amplificando il pressing e correndo più degli avversari. Se la fortuna sarà dalla loro parte, potranno rimettere in piedi la gara nel secondo tempo.

 

PANATHINAIKOS ALL’ARREMBAGGIO. Al rientro si respira un’aria di ancora maggiore sfida tra le due formazioni: l’Olympiakos sa di essere più forte, ma teme la voglia di rivalsa degli avversari; dall’altra parte, il Panathinaikos vuole scrivere una pagina diversa dal primo tempo. Il pubblico fa la sua parte, incitando i propri eroi senza sosta e i giocatori rispondono di conseguenza, dando tutto ciò che hanno. Dei tiri dalla distanza, il più pericoloso è quello che parte, al 59′, dai piedi di Vitolo, autore di un’ottima gara di sacrificio, sempre alle calcagna del portatore di palla.
La squadra del Pireo, intanto, non si perde in gloria, ma risulta meno letale rispetto alla prima metà di gara e al 67′ paga meritatamente dazio: Holebas chiude malissimo e lascia campo libero a Mavrias, che mette in mezzo per l’accorrente Toché, che insacca dopo i tentativi di deviazione di Carroll e Manolas. Lo stadio, letteralmente, esplode e l’arbitro deve interrompere il gioco per pochi minuti, causa fumogeni e vari botti.
L’Olympiakos, pur mantenendo un atteggiamento cauto, non sta a guardare e al 76′ mette i brividi a tutto il popolo in verde: Fuster è completamente solo in mezzo all’area e riceve indisturbato un cross dalla destra, ma la porta viene salvata da una provvidenziale deviazione di Seitaridis.
Poi, negli ultimi dieci minuti, è Jardim a vedere i sorci verdi, specialmente quando, all’86’, la sua difesa non spazza e Petropoulos calcia a botta sicura in porta da posizione defilata, ma Carroll gli sbarra la strada con un super intervento. Il pubblico applaude, lo sforzo è stato sovrumano: la corazzata Olympiakos è stata fermata.
Una partita meravigliosa, conclusasi con un risultato giusto e meritato da entrambe le formazioni, dove l’agonismo, la corsa e il sacrificio l’hanno fatta da padroni. Lo spettacolo perfetto che ogni sportivo vorrebbe vedere.

 

 

PANATHINAIKOS – OLYMPIAKOS PIREO: 2-2 (1-2).
Panathinaikos (4-2-3-1): Karnezis; Seitaridis (84′ Marinos), Triandafillopoulos, Vyntra, Spyropoulos; Vitolo, Zeca; Mavrias, Sissoko, Christodoulopoulos (87′ Sow); Toché (82′ Petropoulos). A disp.: Fornaroli, Sow, Kotsolis, Chouchoumis, Velazquez. All.: Rocha.
Olympiakos Pireo (4-2-3-1): Carroll; Torosidis, Manolas, Siovas (89′ Contreras), Holebas; Modesto (76′ Greco), Maniatis; Ibagaza (63′ Machado), Fuster, Abdoun; Djebbour. A disp.: Fejsa, Pantelic, Mitroglou, Megyeri. All.: Jardim.
Arbitro: Stavros Mantalos.
Marcatori: 17′ Mavrias (P), 22′, 34′ Djebbour (OP), 67′ Toché (P).
Note: ammonizioni: Maniatis (OP).

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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