Cagliari: La lettera di Larrivey

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Riprende il lavoro ad Assemini. Il Cagliari di Pulga e Lopez, smaltita la delusione per la sconfitta interna nella sentita sfida col Napoli, terranno oggi un’importante seduta di allenamento, volta a preparare la delicata trasferta del Friuli di Udine. Cossu, Pinilla e Nené, ieri impegnati nel lavoro differenziato, preoccupano staff medico e tecnico: le loro condizioni verranno valutate.

Se la squadra ha lasciato il capoluogo nelle partite interne, la sua sede e il suo cuore vi rimangono. Ieri, al Cagliari Point di Viale La Playa, è allora iniziata “A tu per tu con i rossoblù“, nuova iniziativa volta a stringere sempre di più l’abbraccio fra calciatori e sostenitori. Nello store, sito nell’immediata uscita dal centro città in direzione dell’hinterland, sono stati Federico Casarini e Daniele Dessena ad incontrare i tifosi, per un pomeriggio intenso fatto di fotografie, chiacchiere e autografi.

Campionato e Coppa Italia: sarà un periodo faticoso. Tiene banco infine l’addio di Joaquín Larrivey, punta classe 1984 scuola Huracán. Dal suo arrivo in Sardegna (correva l’anno 2007), El Bati – così soprannominato per la somiglianza fisica con Gabriel Omar Batistuta – non ha mai convinto, a livello di gol e prestazioni. L’impegno, l’abnegazione e la dedizione alla causa del giocatore ora svincolato mai sono stati messi in dubbio: Larrivey ha scritto una lettera, pubblicata sul sito della società, che conferma che a volte nel calcio c’è ancora spazio per i sentimenti. La riportiamo, consapevoli che delle volte bisognerebbe andare oltre i gol e le statistiche.

“Voglio ringraziare tutti i tifosi per come mi avete fatto sentire in questi anni. Pur vivendo lontano dalla famiglia, dagli amici e dalla città del cuore, mi avete fatto sentire a casa.

Ho conosciuto tanta bella gente e per questo è stato difficile andarmene. Quando stavo per salire in aereo ho avuto la stessa sensazione che si prova quando si va via dalla propria terra: senza rendermene conto, la Sardegna era diventata casa mia. E questo è successo senza dubbio grazie a voi. Grazie ai tifosi, grazie alla gente della città.

Vorrei poi ringraziare tutte le persone che lavorano nella società, allo stadio, in sede, nel centro sportivo di Assemini e il presidente. Mi avete sempre trattato alla grande e credo di avervi trattato ugualmente bene anche io; porterò sempre con me ognuno di voi e non vi dimenticherò mai.

E poi che dire dei compagni. Quando vi ho salutato volevo dire mille parole ma dopo due secondi stavo già piangendo: è stato un vero onore allenarmi al vostro fianco, combattere ogni partita con voi. Voglio solo dire grazie per tutto quello che avete fatto per me in tutti questi anni. Ringrazio Dio e la vita per avermi fatto conoscere persone come voi e per aver trascorso questi anni in una meravigliosa terra come la Sardegna. Sono assolutamente certo che, come dice la canzone, il meglio deve ancora venire.

Vi saluto, vi ringrazio di cuore e vi dico che potrei anche andare a giocare sulla luna, ma il mio cuore resterà sempre rossoblù.

Forza Casteddu!

Joaquin Larrivey”

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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