La versione di Jesualdo: “Mi sono dimesso perché…”

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All’indomani dell’uscita di scena da allenatore del Panathinaikos, Jesualdo Ferreira spiega i motivi che lo hanno spinto a rassegnare le dimissioni. Il tecnico ha bruciato sul tempo i vertici della società che, nonostante la reticenza di Giannis Alafouzos, erano pronti a dargli il benservito.

Ho preso in gestione il Panathinaikos nel 2010 e abbiamo attraversato momenti difficili, quando gli azionisti ci hanno lasciati scoperti. Grazie ai signori Alafouzos e Gontika, siamo riusciti a finire il campionato, nonostante la situazione economica disastrosa.

Con loro avevo dato vita a un progetto pragmatico: riformare la squadra da zero, con nuove basi, acquisti giovani e pescando dalla nostra primavera. Sapevamo benissimo che ci sarebbero voluti due o tre anni per vedere dei frutti convincenti. Siamo riusciti a entrare in Europa, che era vitale per la nostra sopravvivenza economica; abbiamo affrontato la corruzione nel calcio greco e gli arbitraggi: purtroppo le circostanze non erano positive per noi.

Sono stati fatti degli errori, anche da parte mia, ma le possibilità sono state limitate e dovevamo subire continue critiche, anche da parte dei tifosi durante le partite: ciò creava un brutto clima e influenzava negativamente i ragazzi. Ora sento di non essere più un problema per il Panathinaikos: le mie dimissioni sono dovute a tutti questi aspetti e per l’affetto e il rispetto che nutro nei confronti dell’ambiente verde.

Voglio personalmente ringraziare Dimitris Gontika, con cui ho avuto una grande collaborazione, e Giannis Alafouzos, senza il quale non saremmo qui. In particolare, un grande abbraccio ai tifosi del Gate 13, che porterò sempre nel mio cuore”.

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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