Esclusiva Mp – Tesser: “La difesa a 3 è ormai una moda. Per il futuro punto su Ghiringhelli”

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Nel calcio, come nella vita, le mode vanno e vengono. Quando è il loro momento, però, raccolgono consensi ovunque. Per varie squadre del nostro campionato, in particolare quelle di alta classifica, è l’anno della difesa a 3. Tale è il pensiero di Attilio Tesser, convinto che senza gli esempi di Mazzarri e Conte in pochi avrebbero intrapreso questa strada. L’ex tecnico del Novara ha parlato di ciò e di molto altro ancora, soffermandosi anche su un ragazzo destinato a una brillante carriera…

Mister, per cominciare le chiedo un giudizio su un calciatore che mi ha impressionato notevolmente: Luca Ghiringhelli.

Ragazzo eccezionale e talento purissimo. Ha iniziato bene il campionato e mi auguro prosegua su questa strada.

Il futuro sarà suo?

Sono convinto che farà parlare di sé ad alti livelli. Le qualità non gli mancano: sta a lui ottimizzarle nel modo giusto.

Terzino destro classe 92, di proprietà del Milan: forse potrà essere avvantaggiato dalla penuria di talenti che si trovano nel suo ruolo? Un esempio ne è la Nazionale di Prandelli…

Io sono ottimista di natura. Mi piace pensare che ci siano molti difensori bravi in Italia, in grado di ambire alla maglia azzurra. Allo stesso tempo credo che Luca si ritaglierà uno spazio importante grazie al suo valore e non alle lacune degli altri.

Ritorniamo alla serie B: il torneo è ancora lungo, ma si può già dire che Verona e Sassuolo sono troppo più forti delle altre?

Con le dovute precauzioni si può dire. Il Verona è una semplice conferma, perché tutti la davamo tra le favorite già in estate. Il Sassuolo, invece, pur lasciando intravedere sin da subito la propria forza, sta andando oltre le previsioni. In particolare mi riferisco alla qualità del gioco espresso dagli emiliani.

La massima serie proporrà una sfida di cartello come Napoli-Milan: ritiene possa essere uno snodo cruciale per le ambizioni di entrambe?

Se fossimo nel girone di ritorno le risponderei in maniera affermativa, invece è ancora troppo presto per parlare di snodi cruciali. Mancano più di 20 partite, c’è tempo per tutti.

Però se il Milan dovesse perdere…

A livello psicologico sarebbe una mazzata tremenda, non lo nego. In ogni caso, comunque, i rossoneri avrebbero tutte le risorse necessarie per risalire la china. In estate hanno perso calciatori importanti: un calo era inevitabile. Tornare da Napoli con un risultato positivo risolleverebbe il morale della truppa guidata da Allegri.

Milan che, tra l’altro, è una delle tantissime squadre del campionato ad aver adottato almeno una volta la difesa a 3. Il dato da cosa dipende?

Nel calcio esistono le mode, non giriamoci troppo attorno. Chiaramente un allenatore valuta più volte la reale consistenza di un sistema di gioco prima di metterlo in pratica, però sono convinto che senza gli esempi di Mazzarri e Conte in pochi avrebbero intrapreso questa strada. A mio parere è stata decisiva soprattutto la mossa del tecnico bianconero, che al contrario del collega azzurro era etichettato come un integralista della difesa a 4.

La prossima moda sarà targata Fiorentina? Un centrocampo di soli palleggiatori è una novità nel calcio italiano…

E’ vero, la Fiorentina è una squadra anomala per il nostro campionato. Sembra provenga dalla Liga, dove in molti sono abituati a giocare così. Se il centrocampo è supportato da una difesa arcigna e da un attacco mobile, allora la qualità dei palleggiatori sale in cattedra e fa la differenza.

Il centrocampo è il reparto dove un allenatore può sbizzarrirsi maggiormente: lei, ad esempio, ama defilare il regista…

Sono abituato ad inserire un calciatore fisicamente dotatissimo davanti alla difesa per due motivi: innanzitutto per garantire una buona copertura alla retroguardia; in seconda battuta per sgravare colui che funge da regista da un’ampia dose di lavoro sporco. Nel Novara dell’anno scorso la maggior parte delle azioni partivano da Rigoni, che si piazzava sul centro sinistra con Porcari o Radovanovic nel mezzo, mentre nell’attuale stagione facevo questo tipo di lavoro con Barusso e Pesce.

 

 

Francesco Loiacono
Francesco Loiacono
Scrive per "Il Quotidiano della Calabria" e "Il Crotonese". Classe '92 ma già con una discreta esperienza alle spalle: ha collaborato con diversi siti internet e anche con la romana Radio Ies. Tra i superstiti del primo MP.

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