Kerkyra ordinato: Panathinaikos fermato a Corfù

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Il Panathinaikos deve vincere per tenere il passo dell’Atromitos ed evitare che la zona Europa si allontani troppo. Ferreira ha molti problemi in tutte le zone del campo e deve schierare Marinos terzino in una difesa tutta greca con Vyntra e Triandafillopulos centrali e Spyropoulos a sinistra. A centrocampo sbuca Lagos, mentre in attacco giocherà titolare Bruno Fornaroli, al posto dell’infortunato Toché, supportato da Christodoulopoulos spostato sulla tre-quarti, Zeca riadattato ala e Quincy.
Mantzios rinvigorisce il suo 4-2-3-1 con il ritorno di Zouboulakis in difesa e cambia le carte a centrocampo, dove Giantsis e Barkoglou partono dall’inizio.

IL KERKYRA SFIORA IL PRIMO TEMPO PERFETTO. Il piccolo stadio di Corfù è strapieno e si respira un’atmosfera di fiducia nei confronti della squadra dell’isola. Alcuni parlano di miracolo da parte del tecnico Mantzios e, infatti, non c’è più nessuna traccia di quella squadra sfilacciata, passiva e messa male in campo, che ha faticato enormemente durante le prime giornate e che si contendeva il titolo di formazione peggiore della Super League. Questo Kekryra è infatti solidissimo, ragiona, ci mette cuore e attacca con convinzione. Nei primi dieci minuti fa già segnare sul taccuino tre tiri di poco fuori, ma è in difesa che si nota il cambiamento: retroguardia folta, tutto il centrocampo partecipa all’interdizione, non ci sono corridoi. Il Panathinaikos non centra mai la porta: i filtranti non passano e le serpentine vengono sempre interrotte. Quincy viene triplicato in marcatura, Christodoulopoulos non ha modo di distribuire i palloni con calma e Fornaroli non tocca palla dall’allenamento pre-partita. Gran lavoro da parte dei Feaci, ai quali è mancato giusto il gol per coronare una prima frazione coi fiocchi. Ferreira deve inventarsi qualcosa alla svelta.

ORGANIZZAZIONE E CAUTELA: UN PUNTO MERITATO. Il portoghese non muta l’assetto tattico, ma sostituisce uno Zeca individuabile solo da qualche spiritista, con Mavrias. Il giovane greco dà più brio alla fascia destra, ma il costante pressing dell’esemplare difesa rosso-blu riduce la manovra delle ali a uno sterile alleggerimento al terzino di supporto, per la serie “qui non si passa”. L’unica occasione vera per il Panathinaikos è all’87’ con un bel tiro di Quincy, smarcato da Petropoulos, che uccella un Eder fino ad allora impeccabile. Alla fine, la carenza di un gioco offensivo di qualità è quello che più manca a un Kerkyra che risulta molto più pericoloso degli avversari, ma mai con troppa continuità. Un punto per uno in una partita che parrebbe noiosissima a chiunque guardasse il tabellino, ma che, per coloro che amano il sacrificio, l’attenzione e la precisione, ha dato grande soddisfazione.

 

KERKYRA – PANATHINAIKOS: 0-0.
Kerkyra (4-2-3-1): Anastasopoulos; Boukouvalas, Eder, Zouboulakis, Venetis; Iliadis, Kontodimos; Giantsis (79′ Tsokanis), Diego Leon (90′ Kritikos), Barkoglou; Agritis (69′ Karalis); A disp.: Diamantopoulos, Goumas, Stratilatis, Vasilogiannis; All.: Mantzios.
Panathinaikos (4-2-3-1): Karnezis; Marinos, Vyntra, Triandafillopoulos, Spyropoulos; Lagos, Vitolo; Zeca (46′ Mavrias), Christodoulopoulos, Quincy; Fornaroli (60′ Petropoulos). A disp.: Kotsolis, Fourlanos, Velazquez, Donis, Marinakis. All.: Ferreira.
Arbitro: Georgios Daskalopoulos.
Note: ammonizioni: Anastasopoulos, Iliadis, Boukouvalas, Karalis, Tsokanis (K), Petropoulos (P).

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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