Rugby: Italia operaia, Tonga battuta

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Foto Sebastiano Pessina

A Brescia, la stagione dei Test Match autunnali è inaugurata dal successo azzurro su Tonga, al termine di 80′ di piena alternanza fra rugby bello e meno bello, nell’entusiasmo del pubblico e un mare di bandiere tricolori. Ben più impegnativo sarà per la banda di Brunel lo scoglio All Blacks del prossimo week-end, nella splendida cornice dell’Olimpico di Roma.

In formazione, come annunciato, il selezionatore francese rinuncia a Castrogiovanni, che come spesso gli capita a Leicester (anche se per altri motivi) parte dalla panchina, così da incidere con più freschezza e potenza a gara iniziata. È un incontro in salsa catalana, a dispetto di un meteo piuttosto British: in Catalogna, luogo di rugby dall’accento francese, ha lavorato Brunel prima dell’incarico con l’Italia, catalano è il dialetto che si parla ad Alghero (SS), città in cui l’apertura tongana Apikotoa gioca a livello di club, nella nostra A2. Pomeriggio insomma multicolore e dalle molte bandiere, a partire dagli stendardi tricolori sventolati durante un Inno di Mameli piuttosto sentito. La faccia degli azzurri è quella delle grandi occasioni, mentre gli ospiti – che non hanno un corrispettivo del Sei Nazioni con cui cimentarsi e migliorarsi di continuo – l’occasione la vogliono sfruttare. Per ranking (siamo vicini di casa, se non ora quando?), prestigio e soddisfazione personale.

L’Italia è molto “celtica“. Non solo perché la sorregge il blocco Benetton: tanti sono infatti gli errori di indisciplina  nella prima metà di gioco, come purtroppo spesso accade al XV della marca e alle Zebre. Vainikolo e compagni, al contrario, partono molto forte, anche per sfruttare i punti di forza, il talento che qualcuno lassù ha dato loro: colpiscono con il riciclo giusto, l’abbrivio decisivo, l’offload a memoria. Frastornata l’Italia in avvio, anche perché l’apertura Apikotoa nei calci non sbaglia. 11-16 al 37′, fino almeno alla marcatura di Ghiraldini (18-16 al riposo). Al 6′  però c’era la festa di Cittadini, bresciano e dunque beniamino del pubblico di casa.

Nella ripresa, i punti di riferimento tongani scemano un po’. L’Italia, forse strigliata dallo staff dopo una prima frazione timida e francamente deludente, ha tutt’altro spirito. Burton al 51′ calcia in mezzo ai pali e spinge avanti i suoi e la meta tecnica del 63′, firmata dalla supremazia in mischia e dal neoentrato  Castrogiovanni, tenta di archiviare il test match. Di questo avviso non sono i tongani, duri a morire nonostante l’inferiorità numerica (gialli a Lokotui e Lilo, nell’ultimo terzo di match). Vainikolo va in meta al 68′, gli azzurri tengono botta e portano a casa un successo ricco di luci ma pure di ombre.

Al Rigamonti, ha arbitrato l’inglese Greg Garner, 28-23 il finale. Il lavoro del XV tricolore riprenderà ora in vista della doppia sfida ai mostri sacri di Nuova Zelanda e Australia.

ITALIA-TONGA 28-23
Italia: Masi, Iannone, Benvenuti, Sgarbi, McLean, Burton, Botes (72′ Gori), Parisse, Barbieri, Zanni (65′ Favaro), Furno, Geldenhuys (62′ Pavanello), Cittadini (62′ Castrogiovanni), Ghiraldini (72′ Giazzon), Lo Cicero (72′ De Marchi).
Tonga: Lilo, Vainikolo, Hufanga, Piukala (65′ Fatafehi), Helu, Apikotoa, Moa, Ma’afu, Vaiomo’unga (62′ Kaho), Mafi, Lokotui, Tu’ineau, Aulika (62′ Mailau), Taione, Taumalolo (72′ Ma’asi).
Arbitro: Greg Garner (Inghilterra)
Marcatori: 3′ p. Apikotoa, 6′ m. Cittadini, 11′ p. Apikotoa, 13′ p. Burton, 24′ p. Apikotoa, 28′ p. Burton, 34′ m. Taumalolo tr. Apikotoa, 39′ m. Ghiraldini tr. Burton, 52′ p. Burton, 63′ m.t. Italia tr. Burton, 68′ m. Vainikolo tr. Apikotoa
Note: Cartellini Gialli: Parisse (I), Lokotui e Lilo (T)

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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