Premier League: Swansea-Chelsea, più pioggia che emozioni

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La vendetta è un piatto che va servito freddo, si dice. Cosa viene dopo? Swansea e Chelsea provano a scoprirlo, nel solito suggestivo ambiente del Liberty Stadium, per un pomeriggio gallese che ben s’abbina al turno di Coppa di Lega vissuto nel segno delle rivincite: lo 
Swansea nei confronti del suo ex tecnico Rodgers, i Blues ai danni dello United, che lo aveva appena battuto in Premier League.

PESI PIUMA. I primi 45′ raccontano di un Chelsea arrembante ma al piccolo trotto, come prevedibile propositivo ma di rado capace dell’infilata giusta. Maglia da titolare per Azpilicueta, spagnolo arrivato in Agosto dal Marsiglia per 8 milioni di Euro. Al 12′, timida occasione di Torres, con Britton a salvare; poco dopo Hazard la fuori fa tutto tranne che impensierire Tremmel. Lo stesso ex Liverpool è un po’ leggero davanti: manca ancora il punto di riferimento offensivo, l’attaccante fisico che scardini le difese chiuse. Senza infamia e senza lode lo Swansea, avvolgente quando trova la rete di passaggi giusta, tutto sommato timido nella gestione.

L’IMPORTANZA DI CHIUDERE I CONTI. Se il Chelsea ha sempre vinto nei match in cui è passato in vantaggio quest’anno, avanzare il baricentro non è un’idea peregrina: nella ripresa, Hazard da sinistra stringe si accentra e calcia. Bravo il portiere avversario a capire. La cassaforte gallese la aprono lo stesso Hazard e Moses. Il belga al 60′ su punizione impegna Tremmel e sul conseguente corner il ragazzo di Kaduna (Nigeria) spizzica di testa, vero coup de théâtre di una gara fin qui poco emozionante. Frattanto, peggiorano le condizioni atmosferiche, che sporcano la qualità delle giocate, meno quella del tifo, sempre godibile a Swansea. I padroni di casa a momenti sono spenti e allora i Blues la vogliono chiudere con la difesa. Il muro, che dal centrocampo in giù si oppone soprattutto coi muscoli, almeno sino all’87’. Missione quasi compiuta, se non fosse per Hernàndez: lo spagnolo ex Valencia prende la mira e, su palla ben protetta Shechter, piazza il destro vincente. Sotto il diluvio, il Chelsea di energie non ne ha proprio più e forse sarà un pari didascalico: la lezione è che le partite vanno chiuse. L’insidia, si sa, è dietro l’angolo.

Per effetto del risultato del Liberty Stadium, l’undici guidato da Di Matteo perde momentaneamente di vista lo United, bravo nel lunch match a spiazzare l’Arsenal a Old Trafford (2-1). Ora sarà tempo di Champions, altro luogo dove l’eccesso di confidenza nei propri mezzi sa far male.

 

SWANSEA-CHELSEA 1-1 (0-0)
Swansea: Tremmel, Rangel, Davies, Williams, Monk, Britton (65′ Graham), De Guzmán, Hernández, Michu (79′ Shechter), Routledge (65′ Dyer), Ki Sung-Yueng. A disp.: Cornell, Tiendalli, Agustien, Tate. All. Michael Laudrup
Chelsea: Cech, Ivanovic, Cole, Cahill, Azpilicueta, Mikel, Romeu (45′ Ramires), Oscar (80′ Bertrand), Moses (73′ Sturridge), Torres, Hazard. A disp.: Turnbull, Marin, Ferreira, Piazon. All. Roberto Di Matteo
Arbitro: Kevin Friend (Leicestershire)
Marcatori: 63′ Moses (C), 87′ Hernàndez (S)
Note: Ammoniti: Britton, De Guzmán, Ki Sung-Yueng, Shechte (S), Azpilicueta. Spettatori: 20.527

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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