Júlio César: “Inter, ci sono rimasto male”

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Júlio César, ospite nella trasmissione “Undici“, torna a parlare dei suoi anni passati all’Inter, caratterizzati da un mix di successi e delusioni. Per quanto riguarda le vittorie e i bei ricordi in generale, sicuramente il triplete e Mou sono quelli che maggiormente lo fanno emozionare: “Il 22 maggio 2010, finale di Madrid contro il Bayern, è stato il momento più bello della mia carriera. Il Mondiale in Sudafrica quello più brutto. Josè è molto intelligente e sa far rendere i giocatori al 110%. Sa trasmettere la sua voglia di vincere sempre, è stato il segreto di quei successi in nerazzurro. Anche se Mancini è un secondo padre. Stramaccioni? Rivedo in lui qualcosa di Mourinho, ha la stessa voglia di vincere”.

Le delusioni, invece, derivano dal suo addio alla maglia nerazzurra, avvenuto tra le tante polemiche per il trattamento ricevuto dalla società: “Non lo nascondo, sono triste per come l’Inter si è comportata con me. Ci sono rimasto male, mi aspettavo qualcosa di diverso, ma ormai è passato. Ho chiarito di persona col presidente Moratti”.

Infine, commenta anche lui i fatti di Catania-Juventus: La odio, ma solo perché è stata la squadra che mi ha fatto impazzire di più in Italia. Non riuscivo quasi mai a batterla, e questa cosa mi ha fatto impazzire. Gli arbitri sbagliano con tutti, ma quando lo fanno con la Juve la gente pensa male per quello che è successo in passato. Chi deve arbitrare la Juventus ha addosso molta più pressione degli altri

Cosmo Amendola
Cosmo Amendola
Nato a Gaeta nel 1988. Appassionato di (grande) calcio, ma anche di molti altri sport. Dopo aver calpestato svariati campi di terra ed erba, ha deciso di tentare la sua prima avventura in una redazione.

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