Premier League: Everton e Liverpool pari di corsa (2-2)

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In una città portuale che di football vive da sempre, va in scena la stracittadina fra Everton e Liverpool, a Goodison Park. Il Liverpool, reduce dal successo di Europa League, vuole rilanciare le proprie ambizioni di classifica, mentre l’Everton arriva all’appuntamento tanto atteso col rango di favorita. Alla fine, a nessuno è riuscito di prevalere, vuoi perché le difese sono state un po’ ballerine, vuoi perché quando spendi tanto nel primo tempo, la ripresa finisci per indietreggiare o al limite perdere precisione. Pari che accontenta entrambe per lo sforzo, un po’ meno nel contesto del campionato.

A PIENI POLMONI, DI CORSA. Rara intensità. Rara, ovviamente, se si dimentica che è un Merseyside Derby. La sfida che divide le famiglie, non la rivalità più grande della storia ma certo una fra le più sentite, regala 45′ di ritmo alto, corsa e qualche fallo di troppo, condonato da un Marriner che, per caratteristiche di direzione, pare messo lì giusto per tutelare lo spettacolo. Avvio tutto di stampo Reds: passa un quarto d’ora e sull’asse spagnolo Suso-Enrique la palla attraversa tutta l’area di rigore Toffees. Suàrez è concreto e manda in rete, complice la deviazione di Baines. Al 19′, Sterling va via in velocità sul settore destro dell’attacco. In ritardo, Osman lo tocca ed è punizione: sugli sviluppi, Suàrez raddoppia. Sembra un derby indirizzato, perché al Liverpool basterebbe difendersi con ordine, mandar la palla in rimessa quando serve, ma l’Everton non ci sta: splendida ed epica reazione di Fellaini e compagni, abili a imporre il proprio sfogo fino all’intervallo. Gli uomini di Rodgers, colpevolmente, rinculano troppo, scelta fatale: prima Osman accorcia le distanze, poi Naismith su assist di Fellaini accorcia le distanze (con Enrique e Agger colpevoli spettatori). Calciatori come Jelavic e Naismith, cresciuti a pane e Old Firm in quel di Glasgow negli anni, sembrano nati per sfide come questa.

INERZIA TOFFEES. Il canovaccio della ripresa vede gli ospiti ancora chiudersi, incapaci anche fisicamente di reagire agli attacchi.. L’intensità cala un po’ – dopo un primo tempo così, è fisiologico – e allora le occasioni le costruisce chi gioca in casa. Il Liverpool, che il solito (aspirante) tiqui-taca di stampo catalano non riesce proprio a praticarlo, agisce di rimessa e ripartenza, cercando la profondità con le frecce Suàrez e Sterling (pesante il suo errore in avvio). A centrocampo, Osman è il simbolo di una squadra che a vincere ci ha anche provato: male per Moyes che i suoi avanti siano imprecisi, anche se con l’ingresso di un difensore in più Rodgers s’è tutelato. Il finale, dopo il forcing subito, è colorato di rosso: ancora Suàrez al 93′ segna, con la terna che annulla per un (dubbio) fuorigioco. 2-2 e ripresa più nervosa che spettacolare, davanti al classico tutto esaurito del Goodison Park.

EVERTON-LIVERPOOL 2-2 (2-2)

Everton: Howard, Coleman, Baines, Jagielka, Distin, Neville, Osman, Fellaini, Naismit (85′ Oviedo), Mirallas (46′ Gueye), Jelavic. A disp.: Mucha, Heitinga, Hibbert, Hitzlsperger, Vellios. All. Moyes
Liverpool: Jones, Enrique, Wisdom (70′ Henderson), Skrtel, Agger, Gerrard, Allen, Sahin (46′ Coates), Sterling, Suso (46′ Shelvey), Suarez. A disp.: Reina, Carragher, Downing, Assaidi. All. Rodgers
Arbitro: Marriner (West Midlands)
Marcatori: 14′ aut. Baines, 20′ Suàrez (L), 22′ Osman, 35′ Naismith (E)
Note: Ammoniti: Osman, Neville, Jagielka, Coleman (E), Sterling, Agger, Suàrez (L)

Matteo Portoghese
Matteo Portoghese
Sardo classe 1987, ama il rugby, il calcio e i supplementari punto a punto. Già redattore di Isolabasket.it e della rivista cagliaritana Vulcano, si è laureato in Lettere con una tesi su Woody Allen.

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