Treviso cronaca di un disastro annunciato

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E’ finita come forse doveva finire già sette giorni fa. Con l’esonero di mister Maurizi dopo l’ennesima sconfitta del Treviso. Domenica anche il SudTirol ha vinto al Tenni per 1-3 lasciando i biancocelesti al penultimo posto in classifica, non ultimi solo a causa della pesante penalizzazione del Albinoleffe (10 punti). Un week end da romanzo quello nella Marca Trevigiana, con Agenore Maurizi che nella solitudine e malinconia del sabato sera pre campionato, affida al suo profilo personale di Facebook, il seguente messaggio :

“Buonasera, oggi è il 20 ottobre, domani ci sarà una sfida sportiva decisiva. Al Tenni, stadio del Treviso calcio, si affronteranno la squadra di casa contro il Sud-Tirol, squadra di Bolzano. Gara difficile e con mille risvolti. Mi dispiace che la squadra da me allenata ha ottenuto solo due punti in 7 gare. E’ un dato statistico, che da un risultato, ma non spiega i perché. Io mi assumo tutte le responsabilità, ma di parola d’onore che salveremo il Treviso, se ci saranno le condizioni giuste!!!! Purtroppo il calcio e’ uno sport popolare e molte cose non possono essere dette sui giornali. Comunque la vita ci costringe sempre a scegliere. Credere o non credere, senza esitazioni e senza via di mezzo, non posso costringere a credere in qualcosa, è una questione di fiducia. Posso solo dire che come tutte le persone che lavorano posso commettere degli errori, ma se fossi in voi andrei più a fondo per vedere più chiaro. Non è sconfitto chi perde, ma chi desiste. Un saluto alla curva sud ed una preghiera: se volete incoraggiare faremo con amore e passione, se volete contestare, contestate me, non la squadra, sono io che mando in campo i calciatori!!!!!”

Un ultimo appello spontaneo in mezzo a giorni concitati per lui e per la squadra contestata, messaggio di chi si sente già bocciato, ma ancora non ne ha l’ufficialità. Tra le righe leggiamo un mister che si vuole prendere tutte le responsabilità della situazione, consapevole della sua sorte che filosofeggia in modo amaro tra calcio e vita, con qualche riferimento polemico verso la società. Maurizi dopo il suo esonero, nella serata di domenica, ha quindi pubblicato un nuovo messaggio in Fb, dove segnala di aver presentato più volte le dimissioni, la prima già nel ritiro estivo, ma che la Dirigenza le ha sempre respinte rassicurandolo, nonostante le sue varie perplessità.

Se per il mister parlano i risultati, rendendolo indifendibile, bisogna fare un’appunto anche alla Dirigenza della squadra veneta. Una Società confusa quella del Treviso, dove non si capisce chi in realtà muova i fili.
Domenica scorsa, dopo la sconfitta di Cremona il presidente Corvezzo si espresse così: “”Maurizi va cambiato….nel gruppo di Maurizi ho sempre avuto fiducia, c’era un progetto, però oggi siamo arrivati a un punto di non ritorno….se resta Maurizi me ne vado io”. La piazza quindi si aspettava l’esonero del tecnico il lunedì, invece martedì in una conferenza stampa quanto mai attesa, il dg Santoro spiazzò tutti con questa dichiarazione :”Maurizi è e rimarrà l’allenatore del Treviso fino alla conclusione del campionato”, frase quindi smentita pochi giorni dopo.

I tifosi ormai sono perplessi, da anni la società è precaria, assente e fluttuante con ingressi ed uscite di soci sconosciuti o millantati. Incredibile quanto fatto dalla squadra in queste stagioni, che in piena crisi societaria e finanziaria, risorge dalle ceneri di un fallimento, arrampicandosi dall’Eccellenza alla Prima Divisione in pochi anni, con campionati esaltanti. Era il Treviso di mister Zanin, una squadra che oggi più che mai, non c’è più.

L’estate 2012 faceva presagire un’annata difficile, con la fuga genrale di giocatori, allenatore e staff che in questi anni avevano permesso di risalire le categorie. Passando inoltre per il caos iscrizione, problema fideiussione, cordate di nuovi soci annunciate e mai arrivate e la realizzazione in fretta e furia di un organico per la stagione. Rosa non adatta per un campionato come quello di Prima Divisione composta da giovani di presunte belle speranze senza esperienza e con molta panchina sulle gambe. Giocatori che oggi sarebbero riserve nella squadra titolare che ha portato il Treviso a vincere il campionato di Seconda Divisione. Squadra inesperta tra l’altro affidata ad un tecnico arrivato tra mille perplessità e poca convinzione, con un bagaglio di esoneri e scarsi risultati un po’ ovunque, con una certa attitudine a gestire squadre prossime al fallimento.

Si arriva così ad oggi con un Treviso in crisi nera, sconfitto ancora una volta tra le mura amiche. La squadra ha racimolato in 8 gare solo 2 pareggi e ben 6 sconfitte.
Quando fallisce un progetto, paga l’allenatore in primis che se ne va, ma il colpo più duro lo riceve la Dirigenza che resta. Non basterebbe un libro per ricapitolare tutte le vicissitudini di questo club negli ultimi 3 anni, la curva ogni domenica ironizza su presidente e ds Traini, colpevoli secondo i tifosi di vendere illusioni alla piazza, utilizzando la società come un giocattolo ed infangandone la storia.

Tocca ora a Gennaro Ruotolo riprovare a rimettere in piedi una squadra sui cocci di questa timida, inesperta, debole in difesa ed innocua davanti. Speriamo che il cambio di allenatore porti un vento nuovo, Ruotolo nella sua breve carriera ha finora avuto risultati alterni. Dai successi dei play-off di Serie B con il Livorno, all’esonero in massima serie sempre con i toscani. Poi Savona con esonero e quindi Sorrento dove porta ai play-off la squadra. Sicuramente il nuovo mister chiederà qualche innesto, soprattutto in attacco, girano infatti i nomi di De Zerbi e Guzman, ma è inutile lusingarsi, probabilmente non sono alla portata della società. La società che attende sempre speranzosa nuovi soci, soprattutto per le proprie finanze, adesso si trova con un nuovo mister da retribuire ed il vecchio ancora a libro paga. Ma cosa può invogliare un giovane allenatore a sedersi sulla panchina di questa squadra? Il Treviso si presenta così senza un progetto chiaro di prospettiva, una situazione societaria confusa, una situazione economica precaria, un parco giocatori mediocre ed un pubblico freddo e distaccato ormai indispettito. Insomma per chi arriva ci sono tutti i presupposti per pentirsene prima o poi, però una panchina è pur sempre un lavoro ed un’opportunità per chi è disoccupato.

Per i pazienti tifosi trevigiani, non resta che sperare, forti di tante recenti cicatrici: dall’ultimo posto nella seria A del 2005, alle retrocessioni in B e poi prima divisione, seguite dal fallimento dichiarato dal presidente Setten nel 2009 e l’iscrizione in Eccellenza con successivo ripescaggio in D. Quello che più dispiace è vedere una società spaccata dove tifosi, squadra e dirigenza sembrano 3 entità in contrasto tra loro. Ora i tifosi sono tutti in attesa di una conferenza stampa dell’ex mister, nella speranza che un Maurizi avvelenato si lasci andare a rivelazioni scottanti sulla situazione della società. Nel frattempo la squadra deve girare pagina e cominciare con un nuovo allenatore, riuscendo ad estraniarsi dal contesto , attendendo rinforzi e ricercando fiducia. Coraggio trevigiani, quando si tocca il fondo non si può che risalire.

Francesco Filippetto
Francesco Filippetto
Nato nel 1977, da allora si nutre di calcio: una passione che pratica e insegna a Treviso nei settori giovanili. Ama i giovani talenti e il lato romantico di questo sport.

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