7/a giornata Super League greca: analisi e dichiarazioni

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La settima giornata di Superleague ci ha regalato emozioni, sorprese e alcuni gol da capogiro. Nel primo pomeriggio di sabato abbiamo visto volare l’Olympiakos e cadere il Panionios, che ha ceduto la seconda piazza ad un PAOK che, poco più tardi, avrebbe regolato l’AEK, lasciandolo sempre più ultimo. La domenica ci ha invece mostrato due roboanti vittorie per l’Asteras Tripolis e il PAS Giannina, entrambe per 3-0, e due pareggi da parte dell’Atromitos, a cui non è riuscita l’entrata in zona post-season, e del Panathinaikos, fattosi rimontare 1-1 nel finale dall’Aris. Il posticipo è stato l’elettrico derby di Creta.

 

Olympiakos Piraeus – Skoda Xanthi: 4-0 (37′ Manolas, 52′ Holebas, 54′, 63′ Djebbour). 21 punti in 7 gare è un ruolino di marcia impressionante per la squadra del Pireo. Gioca un calcio basato sulla qualità e sulla velocità che può essere arginato solo con un sapiente miscuglio di freddezza e tempestive ripartenze. Ci ha provato lo Xanthi (e con discreti risultati, nel primo tempo), ma gli sono mancati varie volte gli uomini necessari ad una percussione offensiva degna di questo nome. Lodevole l’impegno difensivo dei centrocampisti, ma le ali dei bianco-rossi erano letteralmente indemoniate: il 4-3-3 di Jardim è un piacere per gli occhi e se poi i suoi interpreti si inventano goal spettacolari come è accaduto sabato, non ce n’è per nessuno. Cronaca incontro.

Panionios – Kerkyra: 0-1 (71′ Karalis). Parallelamente alla sfida del Karistaki, si giocava l’altra partita chiave per la testa della classifica: il panellenico Panionios (anche sabato, tutti giocatori greci) di Dimi Eleftheropoulos affrontava al Neas Smirnis il Kerkyra. I padroni di casa hanno fatto la partita, con picchi di possesso palla fino al 70%, ma hanno trovato sulla loro strada una squadra ben organizzata che ha avuto la fortuna di andare a segno in uno dei pochi momenti in cui si è vista in avanti. Tirata d’orecchi per la difesa rosso-blu: i Feaci puntavano sulle ripartenze centrali, provando ad innescare le punte con i filtranti e, puntualmente, trovavano la retroguardia avversaria mal posizionata. Il goal di Karalis deriva, appunto, dalla disattenzione del Panionios, oltre che dalla caparbietà di un Kerkyra che punta tutto sulla concretezza. Lo ha confermato il tecnico Mantzios: “Siamo una squadra rinnovata e giochiamo solo occasionalmente un calcio di qualità, ma attraverso il duro lavoro di ogni giorno miglioreremo”. Eleftheropoulos ringrazia per il sostegno i tifosi e aggiunge: “I ragazzi hanno fatto tutto quello che avevo detto loro, non posso essere insoddisfatto. Certo è che fa male perdere, pur giocando bene”.

PAOK Salonicco – AEK Atene: 1-0 (51′ Athanasiadis) (69′ esp. Lawrence (PS)). Il Toumbas era pieno per il derby bizantino. Un eccezionale colpo d’occhio e l’allegro frastuono dei tifosi accompagnano una partita densa di pathos, ma che ha visto poche emozioni sul campo. Il motivo è da ricercare nello stile di gioco dell’AEK che, non potendo puntare sulla qualità dei suoi giocatori (pressoché inesistente), si chiude a riccio dietro la linea di centrocampo, rendendo difficile la manovra avversaria. Strategia più puntata a non prenderle, che a darle. “Partite come questa” sottolinea Giorgos Donis, allenatore del PAOK “ci formano il carattere, ci rendono cinici. Certo, non abbiamo fornito una buona prestazione, ma i tre punti sono l’unica cosa che conta”. A quanto pare, il PAOK si sta sempre più calando nella parte che questo campionato le impone: provare a essere l’anti Olympiakos. Per l’AEK, quinta sconfitta in sette gare, ultimo posto ipotecato e una strategia che non funziona. “Non dobbiamo mollare” è il grido che si alza dalla conferenza stampa. Ci crederanno davvero?

Asteras Tripolis – Veria: 3-0 (51′, 69′ Perrone, 67′ De Blasis). L’Asteras continua il suo percorso verso la zona post-season, obiettivo stagionale dei Galacticos del Peloponneso. La consueta partenza lenta, che li ha visti subire il gioco del Veria, ha però fatto constatare come, alla lunga, il potenziale offensivo dei giallo-blu possa essere letale. Márton Fülöp lo dice senza mezzi termini: “Mi fa piacere essere stato utile alla squadra nel momento di difficoltà, ma come mole di gioco creata siamo i migliori della League e, alla fine, la nostra migliore preparazione fisica ha fatto la differenza”. Gli fa eco Pablo DeBlasis, fantasista della squadra: “Il risultato rispecchia i valori visti in campo. Ora ci godiamo un po’ di tranquillità”. Sakis Tsiolis si coccola Perrone, elogiando doppietta e prestazione, e aggiunge: “complimenti al Veria, siamo rimasti in gara grazie alle parate di Fülöp”.

Atromitos – Levadiakos: 0-0. L’Atromitos non vince da cinque turni consecutivi. Infatti, contro il Levadiakos di Paraschos, coglie il quarto pareggio in sette gare. Un punto che, per i verdi, è la ricompensa per una partita di sacrificio, ma che per i padroni di casa sa di maledizione, tanto che alcuni tifosi hanno contestato Bajevic a fine partita. Proprio l’allenatore dei bianco-blu ha dato la colpa del cattivo risultato ai troppi errori commessi dai suoi giocatori, sottolineando però il fatto che la partenza era stata di buona qualità. Alla compagine di Levadeia arriva, invece, un punto utile per l’obiettivo salvezza, ma a Tripolis ci sarà da sfoderare ben altra prestazione per tenere testa all’Asteras. Tra due domeniche, a Xanthi, uno scontro chiave.

Panthrakikos – PAS Giannina: 0-3 (9′ Ilić, 45′  Tsoukalas, 73′ Korovesis). Gli ionici conquistano la loro prima vittoria esterna a Komotini in una partita scoppiettante che ha visto protagonisti i due portieri: il marocchino Fegrouche (PAS) per aver neutralizzato brillantemente un rigore e aver chiuso la saracinesca della sua porta; il bosniaco Adilović, invece, per non essere stato impeccabile durante tutta la partita e, soprattutto, per quella papera colossale sul goal di Ilić. Un 3-0 netto che ha però visto una buona disposizione alla lotta da parte del Panthrakikos, che ha provato a raddrizzare il risultato per tutti i 90 minuti. Pantelidis, allenatore dei traci, si scusa con i tifosi: “mi prendo tutte le responsabilità, se eravamo vulnerabili a ogni loro attacco è perché la tattica che ho impostato non era corretta”. Christopoulos, invece, si gode il momento: “Sono soddisfatto degli sforzi dei ragazzi. Il Panthrakikos è una buona squadra, ma eravamo messi meglio in campo e questa vittoria renderà i nostri allenamenti più tranquilli”.

Panathinaikos – Aris Salonicco: 1-1 (76′ rig.Christodoulopoulos (P), 88′ Gianniotas (A)) (75′ esp. Papazacharias (A)). L’Aris dimostra ancora una volta di avere tempra e carattere da vendere, nonostante il profondo calo qualitativo della sua rosa, andando a pareggiare in dieci uomini il sentito derby tra la colta borghesia ateniese e i lavoratori greci di Salonicco. Un Jesualdo Ferreira contestato a fine gara appare tranquillo in conferenza stampa: “Penso che, dopo gli ultimi due buoni risultati, avremmo potuto fare meglio. Tuttavia, credo nel lavoro svolto, ma abbiamo bisogno di più fiducia e sicurezza. I fan ci stiano vicini: criticando e fischiando rovinano il morale della squadra e molti miei giocatori sono giù di corda”. Dall’altra parte, l’autore del gol Gianniotas non è soddisfatto: “Il risultato non è giusto, ma siamo soddisfatti per aver giocato alla pari con il Panathinaikos. Non è importante chi ha segnato: questo è un risultato raggiunto dall’intera squadra”.

Platanias – OFI Creta: 1-2 (33′ Šišić (OFI), 48′ Anastasakos (P), 80′ Lampropoulos (OFI)). In uno stracolmo Municipale di Perivolia, va ancora in scena il derby di Creta: l’acerrimo rivale dell’OFI è l’Ergotelis, retrocesso la scorsa stagione, ma anche con il neopromosso Platanias, sorpresa delle prime giornate, l’atmosfera è quella delle sfide che valgono una stagione. I due gol degli ospiti sono gemme: il primo è un tiro dal limite dell’area che si infila dritto nell’angolino alto, il secondo è una cannonata da posizione molto defilata. Il derby torna a Heraklion, ma il secondo tempo ha visto un assalto da parte dei padroni di casa, che hanno provato a sfruttare alcune ingenuità della difesa bianconera, colpevole sul gol avversario.

Francesco Piacentini
Francesco Piacentini
Pavese classe '91, laureato in scienze politiche, per lui lo sport è uno specchio su cui si riflette la storia di un popolo. Stregato dal calcio inglese e greco, ama la politica, l'heavy metal e il whiskey.

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