Espugnata Krasnodar, torna a vincere lo Zenit

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A settembre lo Zenit non aveva mai vinto in campionato. Cambiato mese, cambiato leit motiv. Attenzione però, la vittoria è arrivata in maniera un poco casuale, a San Pietroburgo c’è ancora molto da lavorare. Spalletti e co. recuperano comunque qualche posizione su Lokomotiv, Rubin e Spartak, mantenendo invariato il distacco dalla vetta.

MALAFEEV SALVA LO ZENIT-Lo Zenit fatica tantissimo a creare pericoli alla porta difesa da Sinitsyn, mentre Andjelkovic causa tanti problemi a Yanbaev sulla fascia sinistra. Il serbo mette dentro molti palloni, sui quali Movsysyan e Ignatjev non riescono mai però a impensierire Malafeev. Ci prova quindi lo stesso Andjelkovic, con un tiro insidioso che per poco beffa Malafeev. Alla mezz’ora Joazinho si infila nella difesa avversaria, ma a tu per tu con Malafeev si lascia ipnotizzare da quest’ultimo. Per lo Zenit tanta confusione in attacco, con un Shirokov totalmente assente.

ZYRYANOV, E LA PARTITA GIRA-Per sbloccare una partita del genere, si è soliti dire, servono due episodi: o un errore, o un gesto tecnico fuori dal comune. Spalletti decide di inserire Zyryanov, al posto di Kerzhakov (!), ma sarà una scelta che pagherà. Lo Zenit comincia a prendere le misure e Semak sbatte sul palo. Al 70′ però arriva il vantaggio: su uno schema su calcio d’angolo simile a quello che aveva portato al gol Criscito sabato scorso con la Lokomotiv, Zyryanov prende palla al limite dell’area e lascia partire un tiro che va a finire nell’angolo opposto. Non una bordata, ma un tiro velenoso che il portiere può vedere soltanto all’ultimo, quando va a gonfiare la rete della propria porta. Il Krasnodar reagisce, e Movsysyan spreca un occasione colossale: il suo controllo è troppo lungo, Bruno Alves lo costringe a defilarsi, ma da una posizione impossibile riesce a calciare in porta, trovando un clamoroso palo. Joazinho poi inspiegabilmente decide di provare il tap in in rovesciata, invece che di testa, e lo Zenit si salva. Sul capovolgimento di fronte Fayzulin chiude poi la partita, appoggiando comodamente in rete un assist di un immenso Zyryanov, festeggiato 35enne due giorni fa.

PAGELLE ZENIT

Malafeev 6 Una media tra il 7 per l’intervento decisivo su Joazinho nel primo tempo e il 5 per la superficialità con cui battezza fuori il tiro impossibile di Movsysyan nella ripresa

Yanbaev 4,5 Un disastro. Dalla sua parte Andjelkovic sembra un fenomeno, e può fare qualsiasi cosa.

Bruno Alves 6,5 Il migliore del reparto, blocca bene Movsysyan.

Lombaerts 6 Solo un retropassaggio scellerato, per il resto buona condotta di gara da parte del belga

Lukovic 5 Rivedibile. Non da mai certezze, gli attacchi del Krasnodar arrivano per lo più per vie laterali.

Shirokov 5 Non è in giornata, appare decisamente spento. Giusto il cambio nella ripresa

Semak 6 Tornava dall’infortunio e alla sua età recuperare fisicamente non è mai facile. Pochi lampi, ma concede alla squadra la sua preziosa esperienza. Colpisce un palo.

Witsel 6,5 Aiuta molto in difesa, è un’ottima fucina di palloni, giocati e recuperati.

Bystrov 5 Parte giustamente dalla panchina, e quando entra non fa altro che motivare la scelta di Spalletti.

Zyryanov 7,5 Due giorni fa compiva 35 anni, e a Krasnodar decide la partita. Il gol è una sua invenzione, frutto della vittoria dell’esperienza sulla frenesia giovanile. Decisivo anche in occasione del secondo gol.

Fayzulin 6 Facile la rete che chiude i conti. Per il resto non brilla, e non è una sorpresa, dato che in settimana aveva accusato un affaticamento alle gambe

Hulk 5,5 Branesh e Martinovic gli sono sempre appresso. Però lo battono anche in velocità. In queste trasferte Hulk può risentire della cattiveria agonistica dei suoi avversari, che rischiano di annullare la sua pericolosità. Non in grande giornata.

Kerzhakov 5 Si dimena, ma continua il suo periodo no. La sostituzione con Zyryanov avrebbe potuto creare grandi polemiche, però il campo ha dato ragione a Spalletti

Spalletti 7 Comprende lo svolgimento della gara e la vince inserendo Zyryanov.

PAGELLE KRASNODAR

Sinitsyn s.v. Sui gol non può praticamente nulla, e per il resto non è mai impegnato.

Andjelkovic 7 Sulla sinistra è un treno. L’ex Rostov si dimostra uno dei migliori nel suo ruolo per una squadra di medio livello come il Krasnodar

Martinovic 6,5 Molto bravo a tenere a bada Hulk

Branesh 6,5 Aiuta il compagno Martinovic e non demerita affatto.

Amisulashvili 6,5 Se lo Zenit crea nel complesso molto poco lo si deve anche a lui. Vero guerriero e capo della retroguardia.

Drincic 5 Prestazione opaca per il nazionale montenegrino

Ignatjev 6 Si dimena molto per la causa, ma è anche molto impreciso

Joazinho 6,5 Con la sua qualità si crea qualche opportunità, ma davanti a sè trova un attento Malafeev. Si mangia un gol fatto, a porta sguarnita.

Vanderson 5,5 Un passo indietro dopo la bella prova di Samara

Koman s.v Entra nei minuti finali

Kyslyak 5,5 Gioca quando lo Zenit riesce a trovare le misure e a conquistare la vittoria. Può poco.

Movsysyan 6 Dopo tanto tempo manca l’appuntamento col gol, però lavora per la squadra ed è davvero sfortunato quando un suo tiro impossibile coglie il palo. Attenta Italia.

Muslin 6 Partita ben impostata, alla fine la vittoria dello Zenit è abbastanza casuale

KRASNODAR-ZENIT 0-2 69′ Zyryanov, 78′ Fayzulin

Nelle altre sfide di oggi l’Anzhi continua a vincere e passa anche sul campo della Dinamo. Soffrono però gli uomini di Hiddink che rimangono in 10 già al 7′ minuto, a causa dell’espulsione di Joao Carlos; Schindenfeld riporta la parità numerica e nel finale Zhirkov e Eto’o mantengono in vetta i Daghi. L’Amkar passa clamorosamente a Kazan, con un gol in apertura di Ignatovich. Nel sentitissimo derby tra Spartak e CSKA, i Myaso pagano la loro inconstanza e vengono castigati dagli uomini di Slutsky che, pur privi di Dzagoev, non perdono terreno dalla vetta.

DINAMO-ANZHI 0-2 75′ Zhirkov, 88′ Eto’o

RUBIN-AMKAR 0-1 3′ Ignatovich

SPARTAK-CSKA 0-2 15′ Musa, 52′ Honda

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Michael Braga
Michael Braga
Grande appassionato di calcio russo, tifoso dello Zenit San Pietroburgo. Estimatore del calcio giocato nei luoghi meno nobili e più nascosti, preferirebbe vedere un Torpedo-Alaniya rispetto a uno Juventus-Milan.

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