Gomez-Bergessio, il Catania va

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Nella sfida del Massimino il Catania di Maran si sbarazza di un Parma lento e poco risoluto in fase offensiva. Bastano gli squilli dei due argentini a chiudere e decidere il match. Gomez apre le danze dopo appena 80 secondi, gli uomini di Donadoni non mettono in pratica  una reazione degna di tal nome. Nella ripresa espulso Benaluoane. Chiude Bergessio nel finale.

SUBITO GOMEZ POI SOLO PARMA E TANTA NOIA. Maran conferma tutte le previsioni della vigilia e punta sul tridente Gomez-Barrientos-Bergessio. Donadoni rinuncia all’ultimo a Zaccardo, al suo posto Benalouane. In attacco Belfodil preferito a Pabon. Pronti-via il Catania si porta in vantaggio: al 2′ gli etnei si presentano con 6 uomini davanti al limite dell’area del Parma, Barrientos legge l’inserimento di Gomez e lo serve deliziosamente col mancino, per “El Papu” è un gioco da ragazzi trafiggere l’incolpevole Mirante: 1-0. Trovato il vantaggio il Catania ripiega leggermente il proprio baricentro e, se è vero che in avanti è sempre pericoloso, in difesa qualche leggerezza di troppo agevola il Parma alla ricerca del pareggio. Al 13′ è Gobbi a sfiorare la rete, di poco a lato la sua conclusione da sotto misura. Da qui in poi è solo Parma. I ritmi calano e la squadra di Donadoni prende sempre più campo con il passare dei minuti. Il Catania si chiude bene nella propria trequarti pronto a ripartire in contropiede all’occorrenza. A risentirne è lo spettacolo con nessuna azione pericolosa da menzionare come tale fino al duplice fischio di Calvarese, che manda le squadre negli spogliatoi. Una noiosa prima frazione di gara.


BENALUOANE SI FA CACCIARE, BERGESSIO RADDOPPIA. La ripresa si apre con gli stessi 22 protagonisti del primo tempo. Nessun cambio per Maran e Donadoni, soddisfatti del buon rendimento tattico dei propri giocatori. Al 55′ il Catania sfiora il raddoppio: azione di contropiede con Barrientos che taglia la difesa del Parma, preciso assist per Bergessio che supera Mirante ma tira debolmente, sulla linea salva Paletta. La partita si infiamma all’improvviso. Al 63′ Pabon subentra ad un anonimo Belfodil e dopo pochi secondi Almiron, ispirato da Miccoli domenica scorsa, cerca un gol meraviglioso dalla metà campo, Mirante rientra nei pali e salva in angolo con un colpo di reni altrettanto spettacolare. Al 68′ Benaluoane decide di rendere la vita più difficile ai suoi: inutile manata all’avversario (Gomez) con il quarto uomo a due passi, seconda ammonizione (la prima al 62′) e doccia anticipata per lui. Parma in 10. Maran si cautela ulteriormente inserendo Biagianti per Barrientos che non la prende bene sfogando la sua rabbia contro le borracce a bordo campo. Al 79′ il Catania chiude l’incontro: Bella discesa di Izco sulla destra, raggiunge il fondo e serve Bergessio che sotto porta, con l’interno destro, batte Mirante, 2-0. Il Catania sfiora più volte la terza segnatura, clamorosa la palla-gol non sfruttata dal duo Castro-Bergessio. Dopo 5 minuti di recupero si chiude una partita poco spettacolare, che gli etnei risolvono a loro vantaggio col minimo sforzo. Per il Parma un deciso passaggio a vuoto.

 

Catania – Parma   2-0

Catania (4-3-3): Andujar, Alvarez, Legrottaglie, Bellusci, Marchese, Izco, Lodi (89′ Ricchiuti), Almiron, Barrientos (73′ Biagianti), Bergessio, Gomez (88′ Castro). A disp.: Frison, Messina,  Potenza, Rolin, Augustyn, Biagianti, Salifu, Sciacca, Doukara, Ricchiuti, Morimoto, Castro, Doukara.  All.: Maran
Parma (3-5-2): Mirante, Benaluoane, Paletta, Lucarelli, Biabiany, Parolo (77′ Zaccardo), Valdes, Galloppa, Gobbi, Belfodil (63′ Pabon), Amauri. A disp.: Pavarini, Bajza, Maceachen, Zaccardo, Fideleff, Morrone, Acquah, Musacci, Marchionni, Pabon, Ninis, Rosi, Sansone.  All.: Donadoni
Arbitro: Calvarese di Teramo
Marcatori : 2′ Gomez (C) 79′ Bergessio (C)
NoteAmmoniti: Biagianti (C) ;Galloppa, Biabiany, Lucarelli, Benaluoane, Parolo, Mirante (P) Espulsi: 68′ Benaluoane (P) per doppia ammonizione

Vito Coppola
Vito Coppola
Telecronista e opinionista radio/TV, già a SportItalia e addetto stampa di diverse società. Non si vive di solo calcio: ciò che fa cultura è la fame di sapere, a saziarla il dinamismo del corpo e del verbo.

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