Lezioni di NFL: New York Jets – San Francisco 49ers

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Iniziamo oggi questa rubrica dedicata al football NFL, nella quale chiariremo alcuni concetti tecnici e regolamentari che vi aiuterranno a capire meglio gli articoli dedicati a questo fantastico sport. Da oggi infatti MondoSport inizia a coprire la lega professionistica americana, con pezzi come questo e le cronache, di settimana in settimana.

La partita del MetLif Stadium, vicino a New York, ci ha offerto diversi spunti. Da una parte i padroni di casa dei New York Jets, 2 vittorie ed una sconfitta (2-1 d’ora in poi), ed i San Francisco 49ers (2-1).
La gara è iniziata subito con qualcosa di non immediata comprensione. Alex Smith, quarterback dei 49ers, tenta un passaggio per Michael Crabtree, uno dei suoi ricevitori, ma lo manca e la palla cade a terra per quello che sembra un passaggio incompleto. In realtà le bandierine gialle degli arbitri (flag) sono già volate a terra, segnalando un’azione fallosa. Come spiegato subito dopo al microfono dall’arbitro capo, c’è stata una interferenza di passaggio difensiva (Defensive Pass Interference) del numero 20 dei Jets.

Le difese NFL sono solitamente divise in tre parti: la linea difensiva, i linebacker, e le secondarie. Queste ultime prevedono l’impiego di due cornerback e due safety. I primi, per semplificare, stanno larghi e corti, a ridosso della linea, ed hanno il compito di coprire il primo ricevitore avversario (Wide Receiver – Flanker) ed il secondo, solitamente allineati di fronte a loro. Cosa possono fare i cornerback? Possono toccare una sola volta ed all’interno delle prime 5 yarde dalla linea della palla (line of scrimmage) l’avversario. Tale tocco non può essere una trattenuta (Defensive Holding) nè un atterramento.

Dopo tale tocco, si sviluppa una dinamica ben precisa: il cornerback deve guardare la palla, tentare di intercettarla. Non può in alcun modo toccare l’avversario volontariamente, pena la Defensive Pass Interference, puntualmente chiamata nel caso da noi esaminato. Le sfide tra ricevitore e cornerback sono tra le cose più avvincenti nel football, con un gioco di sguardi e di tecnica che infiamma le partite. Proprio i New York Jets ne sanno qualcosa: il loro numero 20, Kyle Wilson, è il rimpiazzo di uno dei migliori cornerback di sempre, il numero 24 Darrelle Revis, infortunatosi gravemente settimana scorsa ad un ginocchio. Revis è talmente forte da aver fatto coniare un termine agli analisti, “Revis Island”, un’isola immaginaria su cui il flanker della squadra in attacco atterra e dove non riesce mai a ricevere un bel niente.

La mancanza di Revis ha spinto Smith a cercare sistematicamente il suo miglior ricevitore, allineato contro una riserva. Risultato finale? Wilson si è comportato abbastanza bene, ma i suoi hanno perso 34 a 0. L’assenza del 24 si è fatta sentire. Vi abbiamo detto una regola e spiegato perchè essa incide sul proseguio del gioco, continuiamo.

La prima segnatura dell’incontro è arrivata a causa di Colin Kaepernick, quarterback di riserva di San Francisco, che ha corso con la palla in zona di meta (End Zone). Infatti, un QB non è assolutamente tenuto a passare il pallone. Se non trova ricevitori liberi, se è pressato, se semplicemente la giocata gli è stata disegnata in quel modo dai suoi allenatori, può correre.
Ogni squadra può fare un solo passaggio in avanti in una giocata, il resto dei passaggi deve andare indietro, come nel rugby, sport da cui il football ha origine ma ora condivide ben poco. Solitamente, non c’è nè tempo nè spazio per questi ultimi passaggi a ritroso. Inoltre, il passaggio in avanti deve avvenire dietro la linea della palla iniziale (line of scrimmage, già introdotta sopra). Una volta che questa è superata, di solito il QB corre in avanti più che può. Proprio come Kaepernick, che ha resistito ai fiacchi placcaggi avversari ed ha segnato la sua prima meta (le chiameremo touchdown molto spesso) da professionista.

I migliori quarterback “corridori” della lega sono Michael Vick, Tim Tebow, Aaron Rodgers, Josh Freeman, Cam Newton, Robert Griffin III. Nella NCAA (organo sportivo universitario americano) i quarterback corrono molto di più che in NFL perchè le difese sono meno “punitive” che tra i professionisti. Se un quarterback, vero fulcro di una squadra NFL e depositario delle chiavi dell’attacco, si infortunia durante una corsa, la stagione dei suoi è finita. Per quello quasi tutti i sopracitati scivolano (slide) prima di essere placcati dopo una corsa. Chi non lo fa (Vick ad esempio, o Newton) ha problemi di salute cronici, perchè non si allena nel prendere i colpi come fanno i suoi compagni (i runningback o i ricevitori). Avere un quarterback che corre è sicuramente un vantaggio, ma spesso plasmare un attacco attorno a questo fatto ha, a livello NFL, avuto poco successo. A livello tattico implica uno stravolgimento poco digeribile delle meccaniche di gioco per tutti i componenti della squadra; molto più proficuo è un QB come Rodgers (o lo stesso Alex Smith in scala ridotta), capacissimo di lanciare ma con pochi problemi a correre la palla con velocità qualora una situazione di emergenza lo richieda.

Infine, analizziamo un’ultima giocata, quella di Santonio Holmes che ha determinato il 24 a 0 dei suoi avversari. Egli ha ricevuto il pallone, ed infortunandosi l’ha scagliata via, per rabbia. La palla è stata presa da un avversario che l’ha portata nella End Zone di New York per un touchdown. Quando un giocatore riceve la palla dal suo quarterback, deve necessariamente soddisfare due condizioni perchè il passaggio risulti completo: deve avere due piedi in campo ed il controllo del pallone. Concetto quest’ultimo alquanto soggettivo, ma diciamo che una buona approssimazione è dire che il pallone deve essere fermo tra due parti del corpo del ricevitore (le due mani, una mano ed un fianco, eccetera).
Una volta che il passaggio è completo, se il ricevitore perde la palla incorre in un fumble, e l’ovale può essere ricoperto dalla squadra avversaria oppure dall’altra. In questo caso è finita tra le avide mani dei 49ers, ed il resto lo sapete. L’errore di Holmes è inedito, ma per regolamento è una palla persa (turnover) perchè egli aveva il possesso del pallone ed era in campo, prima di gettare via la palla. Molto più spesso, un giocatore in possesso di palla perde la stessa per un placcaggio o una distrazione. E viene messo in panchina perchè causare un fumble è la cosa peggiore da fare nel football, a causa del successivo cambio di possesso e di inerzia della partita. Un fumble può bloccare una carriera, rovinarla, far stracciare un contratto. Il rapporto tra palle perse e palle recuperate segna il confine tra una squadra vincente ed una perdente.

Per ora abbiamo finito. Vi ricordiamo l’appuntamento settimanale con i riassunti della giornata NFL a cura della redazione, presumibilmente domani. E, per farvi ancora di più amare questo sport, vi diciamo che se dovete guardare una partita, sceglierne una sola per settimana prossima, prendervi tre ore e dedicarle alla NFL, non c’è cosa migliore di New England Patriots – Denver Broncos, in programma domenica 7 ottobre alle 22 ora italiana.

Ultima cosa: i Power Ranking (classifica di merito delle squadre) NFL li trovate a questo link.

Buon divertimento!

Dario Alfredo Michielini
Dario Alfredo Michielini
È convinto la vita sia una brutta imitazione di una bella partita di football. Telecronista, editorialista, allenatore. Vive di passioni quindi probabilmente morirà in miseria. Gioca a golf con pessimi risultati; ma d'altra parte, chi può affermare il contrario?

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