Il Santos completa l’opera e vince anche la Recopa Sudamericana

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Dopo  il “Paulistao”, il “Brasilerao” e la “Copa Libertartadores”, ecco la quarta meraviglia del Santos di Muricy Ramalho: la Recopa Sudamericana. Reduci dallo 0-0 di Santiago, i brasiliani, spinti dall’estro di Neymar e dal pubblico del “Pacaembu“(per l’occasione “prestato” ai bianconeri) hanno dominato in lungo e in largo la gara, conquistando senza troppi affanni l’equivalente della nostra Supercoppa Europea.

L’Universidad de Chile di Sampaoli, da sempre votata all’attacco, non è praticamente scesa in campo. I cileni, primi in campionato, non sono stati capaci di quantificare il loro possesso palla in occasioni da gol, risultando prevedibili e poco concreti dalla trequarti campo offensiva in avanti. Vince con merito il Santos, che deve ringraziare la stella Neymar, autore di una grande gara. Dopo una prima fase di studio, i brasiliani in velocità spaventano l‘Universidad in un paio di occasioni con ficcanti azioni di rimessa, fino ad arrivare al punto di svolta del primo tempo: Neymar, dopo un perfetto scambio volante con Andrè si accentra e con un chirurgico destro dal vertice dell’area di rigore batte l’incolpevole Herrera. I “rossoblù” incassano il colpo e non reagiscono. La Recopa potrebbe prendere la via di San Paolo già nel  nel primo: Neymar si guadagna il rigore della sicurezza, ma calcia senza troppo convinzione sulla destra di Herrera, bravo soprattutto a intuire l’angolo.

Nella ripresa il tecnico argentino dei cileni prova a buttare nella mischia Marino e Castro al posto di Aranguiz e Rodriguez. La musica però non cambia, e i brasiliani in contropiede rischiano in più occasioni di sigillare il match. Al sessantesimo crollano le speranze della “U”. Calcio di punizione dalla fascia sinistra battuto da Felipe Anderson, e perfetta incornata di Bruno Rodrigo. Game, set and match. Il resto è delirio sugli spalti, e rabbia cilena in campo. Dopo la cessione di Ganso al San Paolo, con relative polemiche innestate dal presidente del club bianconero, secondo cui “Ganso avrebbe un male incurabile, che presto gli farà cessare ogni attività agonistica“, una boccata d’ossigeno in vista del campionato. Per la squadra del focoso”Sampaoli” una lezione di calcio, stranamente subita da un club che lezioni di calcio negli ultimi anni le ha sempre date, vincendo tutto in Patria e molto nel resto del continente.

Luciano Savarese
Luciano Savarese
Nato a Terracina il 1° febbraio 1989. Amante di tutto ciò di sferico che rotola su un campo rettangolare. Collaboratore presso diverse testate giornalistiche, sportive e non. Studia Lettere alla Sapienza di Roma.

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