Un Palermo spento si arrende ai guizzi di Hamsik, Maggio e Cavani

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Inizio incoraggiante per il Napoli di Hamsik, con il centrocampista che, grazie a una sua splendida rete, apre la strada al trionfo azzurro. Mazzarri si gode i tre punti ottenuti, come detto, con un bel destro dello slovacco al 47′ del primo tempo, quindi in pieno extra-time. Nel Palermo è capitan Miccoli l’ultimo ad arrendersi, mentre va rivista tutta la fase difensiva e le prestazioni incolore di alcuni come Barreto, Von Bergen e Hernandez. Nella ripresa, rigore “solare” negato ai rosanero.

FORMAZIONI – Secondo molti il miglior acquisto del nuovo Palermo è Giuseppe Sannino, che propone la sorpresa Munoz in difesa, con Von Bergen e Cetto a completare un reparto che avrà in Ujkani l’estremo difensore; folto centrocampo con Pisano, Barreto, Donati, Bertolo e Brienza; in avanti i rosanero cercheranno di pungere con Hernandez e Miccoli.
Mazzarri invece, mandate in archivio le polemiche post-supercoppa, si tuffa coi suoi in campionato affidandosi a De Sanctis tra i pali; una difesa a tre con Cannavaro, Britos e Campagnaro; una nutrita mediana con Inler, Behrami e Hamsik centrali, mentre sulle fasce agiranno Maggio e l’adattato Aronica sulla sinistra; le punte azzurre saranno l’irrinunciabile Cavani, supportato dal “magnifico” Insigne.

TANTA VOGLIA DI FARE ED ALTRETTANTI ERRORI – La partita inizia subito accontentando chi sperava di assistere un match brioso e ricco di emozioni, con gli ospiti da subito intenti a fare la partita e cercare di forzare il ritmo in cerca del vantaggio. Il Palermo difende abbastanza bene, pur proponendo una linea difensiva piuttosto lenta e in affanno contro i “velocisti” Cavani e Insigne, proponendo ripartenze veloci confidando nell’estro delle sue punte. Il Napoli sfiora il gol diverse volte, prima con una buona conclusione di sinistro di Hamsik, poi con una grande iniziativa di Cavani, abile a saltare due avversari prima di calciare a rete, trovando la tempestiva opposizione di Cetto che devia in scivolata e interrompe l’attacco azzurro. I padroni di casa non possono essere certo felici nel vedere Brienza fermarsi improvvisamente per un problema muscolare lasciando il posto a Migliaccio e storcono il naso per la poca concretezza di Barreto, poco mobile; Mazzarri mostra invece il suo disappunto per i tanti, e imprecisi, lanci della sua retroguardia, che raramente risultano raggiungibili dalle punte del Napoli. Alla mezzora è apprezzabile il sussulto rosanero che cerca di alzare il baricentro e impegnare il Napoli, come infatti accade con il colpo di testa di Pisano, che da distanza ravvicinata non riesce a superare De Sanctis, con quest’ultimo a tirare un sospiro di sollievo pochi attimi dopo, su conclusione potente di Miccoli, di poco a lato. Nel finale Sannino su tutte le furie, quando Bertolo si dimentica di Maggio che, di testa, serve Cavani a due metri dalla linea di porta e con Ujkani fuori causa; su un pallone più facile da deviare in rete che fuori, “el matador” centra in pieno la traversa e grazia il Palermo. Con la prima frazione di gara che sembra destinata a terminare senza marcature, ecco la fiammata azzurra: Maggio, ancora lui, premia ottimamente l’inserimento di Hamsik, che elude la marcatura e segna mandando sotto l’incrocio dei pali un gran destro sul quale Ujkani non interviene.

ORSATO SBAGLIA, MAGGIO NO – La seconda frazione riparte con gli stessi interpreti del primo tempo e un atteggiamento, quello del Palermo, forse troppo rilassato per una squadra che deve recuperare un risultato sfavorevole. Gli ospiti continuano a fare la partita e non sembrano voler rallentare il ritmo, finché l’uscita prematura di Insigne, in preda ai crampi, non porta il tecnico Mazzarri a inserire Dzemaili e impostare così un nuovo equilibrio tattico, forse meno offensivo. Il Palermo allora ci crede e al ventesimo della ripresa quasi esulta, quando Maggio arpiona platealmente Barreto in area, facendo pregustare a tutto il Renzo Barbera un rigore che Orsato nega, forse tratto in inganno dal fatto che il centrocampista palermitano, subito dopo il contatto, riesce comunque ad andare al tiro. Gli ospiti danno la sensazione di avere il controllo del centrocampo e della gara, ma il Palermo ormai ci crede e tenta di reagire: stavolta è Miccoli, ultimo rosanero ad arrendersi, cerca la rete concludendo di destro in una azione che ha ricordato quella del vantaggio ospite con Hamsik; stavolta la conclusione è deviata da un difensore napoletano e la palla finisce in angolo. Mazzarri nota che i suoi si sono abbassati troppo e decide di inserire Vargas per Inler, infoltendo nuovamente l’attacco azzurro. Pochi istanti e il potenziale partenopeo si manifesta appieno con Maggio, lanciato col contagiri da Hamsik, abile a entrare in area, controllare la posizione di Ujkani e batterlo di destro.Vargas, da tempo in ballottaggio tra permanenza all’ombra del Vesuvio o cessione in prestito, riesce a incidere a modo suo quando serve con un cross morbido Cavani, che da distanza zero stavolta non sbaglia, realizzando la terza rete di testa.

Finisce così, con una netta vittoria ospite, la sfida tra Palermo e Napoli. Rosanero troppo arrendevoli e quasi svogliati, al cospetto di una squadra, quella allenata da Walter Mazzarri, che anche senza Pandev riesce a rendersi pericolosa con apprezzabile facilità.

TOP PALERMO: Miccoli, Pisano, Migliaccio. FLOP: Barreto.
TOP NAPOLI: Behrami, Hamsik, Maggio. FLOP: Aronica.

PALERMO-NAPOLI 0-3

Palermo (3-5-2): Ujkani, Cetto, Munoz, Von Bergen, Pisano, Bertolo, Donati (55′ Rios), Barreto (79′ Budan), Brienza (29′ Migliaccio), Hernandez, Miccoli. A disp. Benussi, Di Matteo, Viola, Migliaccio, Milanovic, Budan, Arevalo Rios, Brichetto,  Garcia, Sanseverino, Morganella. All. Giuseppe Sannino.
Napoli (3-5-2):
De Sanctis, Britos, Cannavaro, Campagnaro, Aronica, Maggio, Inler (76′ Vargas), Behrami, Hamsik (89′ Donadel), Insigne (60′ Dzemaili), Cavani. A disp. Rosati, Grava, Donadel, Vargas, Colombo, Dzemaili, Fernandez, Gamberini, Bariti. All. Walter Mazzarri.
Arbitro:
Daniele Orsato.
Marcatori: 45′ Hamsik, 78′ Maggio, 88′ Cavani
Note: ammoniti Von Bergen, Bertolo e Barreto (P), Aronica, Britos e De Sanctis (N)

Alessandro Pironti
Alessandro Pironti
Nato a Salerno il 19 luglio 1982, cerca di vivere il calcio in ogni modo: scrivendone, praticandolo e allenando squadre giovanili. Da quasi un anno è inoltre presidente di una squadra amatoriale di calcio a Milano.

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