La Germania inizia a tremare: i precedenti contro l’Italia

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Gridano vendetta ma la verità è che hanno iniziato già a tremare. E fanno bene. Dalle parti di Berlino ora vogliono sistemare i conti, dopo lo smacco della sconfitta subita ad opera nostra in casa propria nel magico 2006 culminato il 9 luglio con la Coppa del Mondo alzata al cielo nell’odiato cielo dell’odiata capitale tedesca circondati da persone che ci disprezzando per il solo fatto di essere italiani.

Una gioia incredibile, di quelle che non si cancellano, mai. Ma, se spulciamo tutti i precedenti storici del confronto infinito fra Italia Germania, dalla semifinale dei mondiali in Messico, la partita del secolo, a Cile ’62 e altri, beh, ci accorgiamo che le nostre gioie sono davvero molte e i loro urli di vendetta sempre soffocati nei nostri gol. E l’odio cresce.

Ma andiamo a rivivere in poche righe molte delle partite storiche che ci hanno visti vittoriosi contro il nemico teutonico:

Cile 1962: Si tratta del primo confronto in una fase finale di un mondiale tra le due formazioni, finisce 0-0, ma è solo l’inizio della leggenda.

Otto anni dopo, in Messico, quella storica gara, che poi sarà ribattezzata la partita del secolo, in cui, naturalmente, a urlare, ma di gioia, siamo stati noi: era Italia-Germania 4-3, la partita per eccellenza, grazie ai gol di Boninsegna, Riva, Burgnich e Rivera, che sconfissero i panzer tedeschi, guidati da gente come Beckenbauer, il Kaiser, e Gerd Muller.

Argentina 1978: finisce ancora 0-0, ma l’Italia domina, è l’Italia di Paolo Rossi, quella che, quattro anni dopo, in finale contro, indovinate un po’, la Germania, diventò campione del mondo per la terza volta nel Bernabeu di Madrid. E i teutonici che si inchinano ancora. Rossi, Tardelli, che urla, sì, ma di gioia, con quel grido che diventerà l’icona del calcio italiano, e Altobelli. 3-2, e non c’è spread che tenga.

Germania 1988: europei in casa loro. Finisce 1-1. Ma per batterci cosa devono fare? Non ne vogliono sapere di uscire vittoriosi contro di noi. E vabbe’. Noi prendiamo e portiamo volentieri a casa. E dopo lo 0-0 del 96′, nell’europeo in cui, tra l’altro i tedeschi diventarono campioni, c’è sempre la macchia della mancata vittoria contro l’Italia. Un incubo, una bestia nera.

Germania 2006: qui non sono gli europei, ma i mondiali a essere in casa loro. Un’occasione imperdibile, per batterci, finalmente. La tanto attesa semifinale contro i mafiosi, gli spaghetti e il mandolino va in scena al ‘Westfallenstadion‘, guarda caso dove crauti e birra non avevano mai perso. Ma perché lì, nel cuore della Ruhr, non eravamo mai passati noi. Ci hanno pensato Grosso e Del Piero a conquistare quest’altro baluardo germanico, l’ultimo forte teutonico. E poi capitan Cannavaro che alza la coppa al cielo di Berlino. Che disfatta, per loro.

Ora il destino ha voluto così. Di nuovo noi, di nuovo loro. Una sfida infinita. Loro per la vendetta di decenni, noi per farli ripiombare nell’incubo. Ancora Italia-Germania, ancora noi, ancora loro. E che finisca come è sempre finita. Continuate pure a urlare vendetta e tenetevi lo spread, per una sera.

 

Marco Macca
Marco Macca
Vive a Formia (Latina) e studia Scienze della comunicazione a Roma. Collabora, oltre che con Mondopallone.it, con Calciomercato.it e con seriebnews.com.

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