Euro2012 – La Sghimberlo cronaca di Repubblica Ceca-Portogallo

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Dicono che Repubblica Ceca-Portogallo sia uno dei quarti di finale. Seguitela con lo sghimberlo per scoprire se è vero.

0′ – Inno nazionale portoghese, per cominciare, molto bello come sempre. Spicca subito la mossa di Cristiano Ronaldo che sfoggia una pettinatura anni ’80 alla Paolo Bitta, per cercare di sembrare un giocatore qualunque. Sappiamo che Ronaldo non fa così per modestia, ma tutto l’opposto: vuole che l’effetto sia molto maggiore quando comincerà le sue esibizioni.

0′ – Arbitra il pelatone Webb, il capitano ceco è l’incappucciato Cech. Subito uno sguardo non proprio di comprensione fra i due.

5′ – Bene la Cechia, che spinge sugli esterni, come invece fatica a fare il Portogallo. Nanì sembra teso: probabilmente è l’emozione per essere il protagonista dell’ultima canzone scritta da Lucio Dalla.

7′ – L’allenatore portoghese ha dichiarato prima della partita che, dopo la sconfitta con i tedeschi, per recuperare la forza della propria squadra non ha dovuto fare altro che seminare serenità. Vedremo oggi se è vero che quando semina Bento si raccoglie tempesta.

13′ – Il Portogallo è sceso in campo con un evidente grembiule da farmacista, con tanto di croce verde. Ma la Repubblica Ceca non si tira indietro e schiera Plasil, l’unico antiemetico che fa anche cagare.

16′ – Jiracek a vederlo in faccia ti verrebbe da riportarlo subito su una Harley con gli occhialoni neri e diciotto casse di birra nel bagagliaio. E invece finora ha dato delle soddisfazioni…

18′ – Poche emozioni, ma si capisce subito che Cristiano Ronaldo ha la testa altrove. Però ha sconfitto la forfora.

20′ – Scintille in area ceca fra Jiracek e Ronaldo. Sembrano il dandy leccato e il buttafuori che non ha nessuna intenzione di farlo entrare in discoteca.

25′ – Nota di carattere storico: i cechi, sebbene sembrino a prima vista un popolo pressoché inutile, hanno tirato fuori invenzioni fondamentali come la zolletta di zucchero e le lenti giornaliere. Lo so, volevamo evitare assolutamente la battuta sui non vedenti, ma se i cechi ti vanno a inventare le lenti a contatto vuol dire che se le cercano…

31′ – Partita noiosa. Le due squadre sono così macchinose che sembra un Gran Premio.

33′ – Cristiano Ronaldo ci prova con una rovesciata. Il qi è quello giusto, ma gli manca il procuratore obeso e la palla è fuori.

35′ – Spicca nella panchina ceca un certo Lafata. Però se parliamo di favole consideriamo anche che il Portogallo ha in campo i CR7 Nani.

38′ – Helder Postiga si tocca il flessore e potrebbe dover uscire. Ciò alimenta le speranze di quindici milioni di portoghesi.

38′ – E va considerato che i portoghesi in tutto sono undici milioni scarsi.

40′ – Accolta la prece dei tifosi: dentro Almeida per Postiga, che s’è fatto male senza motivazioni apparenti e verrà subito rinominato Posfiga.

45′ – Coentrao sarebbe un giocatore interessante se non avesse questo strano vezzo di camminare a zigzag, che lo costringe a dover percorrere il triplo della strada e quindi arrivare sempre ultimo sul pallone. Del resto se ti chiami come un liquore un motivo c’è sempre…

46′ – Eravamo lì lì per allungare la lista delle grandi catastrofi: Hiroshima ’45, Chernobyl ’86, Windows ’98, CR7. Ma proprio sul finire della prima frazione il talento portoghese si autoelimina dal novero offrendoci il meglio del suo repertorio: stop volante, dribbling secco, fulminea girata sul primo palo e sguardo da piacio sulla spiaggia di Riccione.

48′ – Termina la prima parte della partita più noiosa da quando nel calcio è stato introdotto l’uso del pallone. Ma noi ovviamente riponiamo tutte le nostre attese nella Grecia di domani sera.

49′ – Secondo tempo già iniziato e Cristiano Ronaldo su calcio di punizione centra il secondo palo della sua gara, il quarto nelle ultime due: un curriculum di tutto rispetto. Sul ribaltamento di fronte Darida si copre di ridicolo inciampando sulla palla. Forse si chiama Daride, in effetti.

53′ – Repubblica Ceca sempre più lenta nei movimenti e Ronaldo sembra star prendendo le misure della porta. Plasil è così moscio che sulla panchina si sta scaldando Valium.

55′ – Il barbiere di Meireles dev’essere la stessa persona che recentemente ha vandalizzato un dipinto di Picasso.

58′ – Ennesima palla persa da Plasil e Almeida si vede annullare il gol in fuorigioco. Ora il Portogallo sembra galvanizzato e spinge. La Repubblica Ceca invece si sta galbanizzando, nel senso che fa venire il latte alle ginocchia.

62′ – Chi dovesse seguire anche i supplementari di questa gara (e niente ci fa supporre che li eviteremo), s’informi dal proprio commercialista perché potrebbe spettargli una pensione d’invalidità.

66′ – Furia Cech: esce e uccide Kadlec. Il capitano si vede nel momento del bisogno, quando c’è da potare i rami secchi.

74′ – Kadlec decisivo su un destro inesorabile di Nani. Dopo il tentato omicidio di Cech, il difensore ceco sembra diventato improvvisamente un giocatore di calcio. Dev’essere uno di quei casi guaribili soltanto con l’ipnosi.

79′ – Ronaldo in gol e stanno esultando anche i tifosi cechi, che eviteranno forse l’eutanasia dei supplementari.

82′ – Per il Portogallo è pronto a entrare Custodio, il cui nome fa intendere che dovrà pascolare i cechi per i dieci minuti che mancano.

84′ – Pur inseguito da 3 avversari, ottima discesa di 40 metri per Fabio Coentrao, che col suo assurdo modo di correre è l’unico dei quattro che di metri ne ha percorsi 120.

88′ – La Repubblica Ceca ora si è sciolta come un ghiacciolo mafioso nell’acido.

91′ – Ancora quattro minuti per essere certi che questa cecotomìa salvi la vita all’Europeo.

95′ – Il Portogallo supera la Repubblica Morta e accede alle semifinali. Tutto lascia supporre che Cristiano Ronaldo segni soltanto dopo aver colpito due pali. Bento ha in mano la chiave di volta per vincere l’Europeo.

Gaetano Allegra
Gaetano Allegra
Nato a Milano l'1 giugno 1979, è giornalista da oltre 10 anni. Ha diretto due testate cartacee e pubblicato un romanzo. E questi sono gli hobby. La vita seria la passa leggendo, torturando il pianoforte e dicendo stupidaggini.

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