Roma, l’utopia è realizzabile

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Scegliere Zeman come nuovo allenatore della Roma è una mossa condivisibile sotto tanti aspetti. Franco Baldini, non propriamente uno sprovveduto, ha soppesato i pro e i contro: i primi, con il boemo, sono di gran lunga maggiori rispetto ai secondi. Innanzitutto la società ha una sua linea, uno stile attraverso cui fare calcio che è indispensabile salvaguardare.La Roma, soprattutto in questo momento, è un bellissimo spot per l’Italia pallonara, perché cerca il successo attraverso un pieno fair play e perché persegue una sorta di utopia che, se non produttiva, resta almeno affascinante. Sotto il profilo della trasparenza, dell’integrità morale, un uomo migliore di Zeman non poteva essere selezionato. Ma non solo: la rosa giallorossa, nel bene e nel male, si è abituata a pensare offensivo con la breve gestione Luis Enrique e l’ex Pescara potrà solo sviluppare positivamente tale impostazione.

Zeman avrà a sua disposizione molti giocatori che sembrano fatti apposta per i suoi schemi, da Pjanic a Bojan. Giovani alla ricerca della consacrazione e tecnicamente educatissimi, l’ideale per il boemo. A lui piacciono i campioni, e chi ha alimentato negli anni questa diceria è stato smentito, pero è ovvio che un calcio così pedagogico e atletico trovi proprio negli under gli interpreti perfetti. Anche Lamela, Borini e Rosi avranno un’occasione irripetibile per acquisire grande consapevolezza nei loro mezzi e imporsi alla ribalta. Di Totti e De Rossi, per non cadere nella blasfemia, è inutile parlarne.

Tralasciando gli elementi che indirizzano già al sorriso, la Roma dovrà svenarsi un po’ per correggere una rosa dagli evidenti difetti strutturali. Primo tallone di Achille è la difesa: ad oggi il solo Burdisso è certo della permanenza, mentre gli altri devono attendere ancora prima di conoscere il loro futuro. Juan sarebbe ottimo per un calcio che prevede una difesa altissima e che spesso espone i componenti della retroguardia a pericolosi uno contro uno. Stessa cosa non si può dire per Heinze e, soprattutto, Kjaer. Pare sia già stato acquistato il brasiliano Leandro Castan, un’incognita, non l’uomo rassicurante che servirebbe. Sperando che nel frattempo arrivi un centrale di livello, Benatia e Astori andrebbero più che bene, una tiratina di orecchie ai dirigenti giallorossi va fatta. Urgono anche due terzini, è una mancanza talmente palese che l’argomento non merita ulteriori approfondimenti.

A centrocampo due pedine non guasterebbero, Zeman ha dichiarato di vedere De Rossi come intermedio e quindi ci si aspetta un regista. Il giovane Verratti è una grande suggestione, alternative credibili se ne vedono poche in giro. Altrimenti bisognerà “sacrificare” ancora Daniele o magari affidarsi all’inventiva del mister. Marquinho e Pjanic cresceranno a vista d’occhio; Florenzi e Bertolacci, due giovani che rientreranno dai prestiti, possiedono tutte le qualità per restare in prima squadra. In attacco, se nessuno partirà, non c’è fretta di intervenire: Giuseppe Rossi è un discorso a parte, un’assicurazione sul futuro che la Roma dovrebbe ipotecare con ogni mezzo.

Una buona fetta del destino dello Zeman bis dipenderà da Franco Baldini e Walter Sabatini, troppo esperti per continuare a perseverare. Va bene l’azzardo, ma questo non deve rappresentare la regola bensì l’eccezione. Il boemo merita una struttura solida, un muro di cemento al cui interno la magia può essere sprizzata senza controindicazioni. Detto di una proprietà assenteista (perché va bene non conoscere il calcio ma far sentire qualche volta la voce del comando non nuocerebbe) e deludente rispetto alle previsioni, la baracca è nelle mani di due tra i migliori dirigenti italiani. Che alimentino quindi un sogno, che saldino i conti col passato e diano sfogo alle splendide intenzioni. L’utopia è realizzabile, sembra un paradosso ma non potrebbe essere altrimenti. C’è Zeman: il rivoluzionario più moderato della storia.

 

Francesco Loiacono
Francesco Loiacono
Scrive per "Il Quotidiano della Calabria" e "Il Crotonese". Classe '92 ma già con una discreta esperienza alle spalle: ha collaborato con diversi siti internet e anche con la romana Radio Ies. Tra i superstiti del primo MP.

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