AUDIO – Gli inni di Euro2012: Wilhelmus van Nassowe

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Cantati, fischiati, ascoltati con una mano sul cuore, bistrattati, vissuti in un lungo abbraccio, sconosciuti. Sono loro, gli inni nazionali, per alcuni testi sacri, per altri semplice litania, per altri ancora motivo di disappunto. Parole e musica che spesso, però, accomunano un intero popolo e danno la carica per lottare uniti per i colori che si indossano, anche se si tratta di una semplice partita di calcio. A pochi giorni da Euro2012, conosciamo meglio la storia e ascoltiamo gli inni che a breve diventeranno il pane quotidiano di milioni di tifosi sparsi per l’Europa.

L’inno nazionale olandese è una canzone antichissima, apparsa per la prima volta addirittura tra il ‘500 ed il ‘600. Musicato da Adriaan Valerius van der Veere e scritto da Philip Marnix von Sint Aldegonde, è un inno in onore di Guglielmo I d’Orange, il condottiero che, durante la guerra degli ottant’anni tra nederlandesi e spagnoli, portò i primi all’indipendenza e alla nascita della repubblica olandese. La canzone, tuttavia, seppur nota divenne l’inno ufficiale dell’Olanda solo a partire dal 1932. Molto lungo come canto, composto da ben 15 strofe, ne viene “recitata” solo la prima.

“Wilhelmus van Nassowe”

Ecco il testo e la traduzione in italiano dell’inno nazionale olandese (prime cinque strofe)

Wilhelmus van Nassouwe
ben ik, van Duitsen bloed,
den vaderland getrouwe
blijf ik tot in den dood.
Een Prinse van Oranje
ben ik, vrij onverveerd,
den Koning van Hispanje
heb ik altijd geëerd.

In Godes vrees te leven
heb ik altijd betracht,
daarom ben ik verdreven,
om land, om luid gebracht.
Maar God zal mij regeren
als een goed instrument,
dat ik zal wederkeren
in mijnen regiment.

Lijdt u, mijn onderzaten
die oprecht zijt van aard
God zal u niet verlaten,
al zijt gij nu bezwaard.
Die vroom begeert te leven,
bidt God nacht ende dag,
dat Hij mij kracht zal geven,
dat ik u helpen mag.

Lijf en goed al te samen
heb ik u niet verschoond,
mijn broeders hoog van namen
hebben ‘t u ook vertoond:
Graaf Adolf is gebleven
in Friesland in den slag,
zijn ziel in ‘t eeuwig leven
verwacht den jongsten dag.

Edel en hooggeboren,
van keizerlijken stam,
een vorst des rijks verkoren,
als een vroom christenman,
voor Godes woord geprezen,
heb ik, vrij onversaagd,
als een held zonder vreden
mijn edel bloed gewaagd.

Io sono Guglielmo di Nassau,
di sangue germanico,
rimarrò fedele alla patria finché non morirò.
Sono un principe d’Orange libero e senza paura.
Ho sempre onorato il re della Spagna.

Ho sempre cercato di vivere con la paura di Dio.
Per questo sono stato allontanato dalla mia terra e dal mio popolo.
Ma Dio mi governerà come un buon strumento.
Così ritorno al mio regno.

Tenga ai miei sudditi,
che sono onesti di natura,
Dio non vi abbandonerà, anche se ora site nella disperazione.
Colui che cerca di vivere pienamente deve pregare Dio giorno e notte,
che lui mi dia la forza di aiutarvi.

Non risparmiai né il mio corpo né le mie ricchezze per aiutarvi.
I miei nobili fratelli ve l’hanno dimostrato a pieno:
il Conte Adolfo morì in Frisia durante la battaglia.
La sua anima aspetta l’immortalità nel giudizio universale.
Nato nobile e di nobile ed imperiale discendenza.
Scelto come principe dell’impero,
come un onesto cristiano per l’onorata parola Guerra
ho rischiato il mio nobile sangue senza paura come un eroe.

Michele Pannozzo
Michele Pannozzo
Nato a Fondi (LT) il 18 gennaio 1984, è laureato in Teoria della Comunicazione. Scozzese di adozione, vive a Edimburgo, dalla quale non smette di coltivare le sue sue maggiori passioni: il calcio e la scrittura.

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