Moviola in campo: perché negli altri sport sì e nel calcio no?

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Quante volte vi è capitato di rimanere delusi dopo una partita per un gol non dato nonostante il pallone avesse varcato la linea di porta o per un rigore negato anche se il fallo era netto? Io immagino parecchie volte, ed ogni volta stare a sentire nei vari programmi sportivi le battaglie verbali su “moviola in campo sì” o “moviola in campo no”. In molti si schierano a favore ammettendo che la tecnologia può essere utilissima anche nel calcio, aiutando gli arbitri in quelle piccole cose che non riescono a vedere a velocità normale. Ma tanti altri sono totalmente contrari a questa innovazione, non vogliono vedere il loro sport preferito rallentato dalla visione di replay per stabilire se ci sia o meno il gol o per stabilire se il fallo sia dentro o fuori l’area di rigore. Ed a questo filone di “irriducibili” si aggiunge la FIFA, da sempre contraria alla moviola in campo perchè un suo utilizzo metterebbe in discussione la serietà e l’affidabilità della classe arbitrale in cui la stessa FIFA nutre grande fiducia; oltre al divenire elemento di “disturbo” della gara che così subirebbe rallentamenti qualora ci fosse qualcosa da visionare con più attenzione. Ma ora sorge spontanea una domanda: Perchè in altri sport la moviola in campo è stata accolta con grande entusiasmo da parte di dirigenti e tifosi e nel calcio non deve avvenire la stessa cosa ? Di sicuro non perchè negli altri sport ci siano dirigenti folli che preferiscono la correttezza del gioco al piacere di una partita giocata a ritmi alti. E per spiegare come mai queste scelte non si può far altro che mettere al confronto il calcio con uno sport dove la moviola in campo c’è da anni e funziona alla perfezione; il Football Americano. Nonostante si stia parlando di sport totalmente diversi, Football e calcio hanno un aspetto in comune: la velocità delle azioni. Nel Football, a parte i vari “tempi morti” dovuti a cambi di formazione o pause tra un quarto e l’altro, il gioco scorre fluido e veloce con azioni che si susseguono tra giochi di corsa e giochi di lancio con gli arbitri che devono fare molta attenzione a quello che si svolge sia sulla linea di scrimmage che nel backfield offensivo oltre a fare molta attenzione alle tracce dei ricevitori o ai blocchi a favore dei corridori. Insomma, un lavoraccio, e proprio per questo nel Football abbiamo vari abitri:
– il Referee: l’arbitro principale che deve supervisionare tutta la partita.
– l’Umpire: collocato nel mezzo della difesa col compito di controllare che non ci siano blocchi illegali della linea d’attacco della squadra avversaria
– l’Head e Line Linesman: che si trovano sulla linea di bordo campo e si occupano di visionare che non ci siano false partenze o fuorigiochi
– Field, Back e Side Judge: posizionati dietro la difesa avversaria col compito di visionare tutte le azioni che si svolgano vicino a loro
Tantissimi arbitri quindi, che da soli dovrebbero bastare a giudicare al meglio ogni situazione di gioco, ma nonostante ciò la NFL (la federazione americana della lega di Football) ha deciso di affiancargli la tecnologia, così da dare al Referee la possibilità di visionare ogni qual volta lo ritenga opportuno (o quando ne fanno espressa richiesta i coach) di visionare le azioni dubbie in modo tale da dare la giusta interpretazione.
Ma perchè la stessa cosa non può avvenire nel calcio ? Come già detto, perchè non si vuole rallentare il gioco o rendere gli arbitri poco credibili. Ma come si può rendere poco credibile un arbitro che comunque non dovrà utilizzare la moviola per prendere ogni decisione ma solo per avere “un occhio in più” in quelle poche situazione di dubbio ? Purtroppo non vi è risposta. La FIFA ha introdotto nel corso degli anni varie innovazioni tra cui ricordiamo gli auricolari per permettere ad arbitro, guardalinee e quarto uomo maggiore comunicazione e in ultimo i giudici di porta col compito di sciogliere ogni dubbio su eventuali gol fantasma. Ma non vuole cedere sulla moviola, non vuole mettere al servizio degli arbitri questa tecnologia. Paura di rendere il calcio troppo “innovativo” e fargli perdere questa sua aurea di tradizionalità sportiva ?
Noi non vi sappiamo dare risposta, lasciamo tutto in mano alla FIFA sperando che presto ceda e accolga la moviola in campo, magari già al prossimo Europeo. Intanto noi tifosi non possiamo fare altro che tifare per la nostra squadra e continuare a chiederci se il pallone avesse o no varcato la linea di porta o se il rigore fosse o no.

Federico Falvo
Federico Falvo
Nato a Catanzaro il 10 dicembre 1987, vive a Roma dove studia Scienze della comunicazione. Appassionato di football americano e calcio, ha collaborato ai programmi radiofonici "E il pallone lo porto io" e "Snap Magazine".

L’anatema di Maurìto

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