ESCLUSIVA MP – Stefano Sottili, tecnico della Carrarese: “Il mio Giovinco è come il fratello. Per i playoff occhio al Barletta”

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Il calcio è sempre stato vissuto intensamente in Toscana. Non fa eccezione la città di Carrara, celebre nel mondo per la produzione del marmo. Terra fertile per gli anarchici, il luogo natio di Gigi Buffon si è risvegliato due anni or sono da un brutto incubo: la serie D. Retrocessi dopo ben 32 anni di professionismo, gli azzurri debbono il loro rilancio all’ingresso in società della “cordata VIP”, composta da Cristiano Lucarelli, Maurizio Mian e, dulcis in fundo, proprio dal portierone della Juve.

Dopo aver acquisito il 50% delle quote, il nuovo gruppo avviò le pratiche per il ripescaggio in Seconda Divisione. Il risultato fu raggiunto il 4 agosto 2010: la Carrarese si mantiene in Lega Pro, acquista gente del calibro di Vigiani e Zampagna e, dopo un duro testa a testa con il Carpi, centra il traguardo della Prima Divisione attraverso i playoff. I rivali del Carpi sapete da chi erano allenati? Da Stefano Sottili, attuale artefice della grande stagione azzurra.

Ex difensore dalle potenzialità inespresse, a causa di un infortunio che lo attanaglio sul più bello, Sottili guida i toscani alla ricerca del quinto posto, distante di un solo punto nel girone B dell’ex C1. Gli obiettivi iniziali erano altri, di certo più modesti, ma una volta trovatasi sulla cresta dell’onda la Carrarese vuole trascinarsi verso orizzonti impronunciabili. Il suo tecnico non ha paura.

Mister, la classifica dice che i playoff non rappresentano un’utopia. Cosa significa tutto ciò?

Siamo andati oltre ogni più rosea aspettativa, il senso è questo. Della Carrarese magari se ne parla perché una parte della società è composta da Buffon e Lucarelli, non due qualsiasi. Però posso assicurarle che siamo partiti con un semplice pensiero: centrare la salvezza, anche all’ultimo minuto della stagione. Adesso ci ritroviamo in lizza per un traguardo prestigioso e continueremo a cullare il sogno.

A proposito del vostro sogno: quale squadra teme di più per il quinto posto?

Sarà lotta fino alla giornata conclusiva. L’ultima posizione valida per l’accesso ai playoff ce la dovremo contendere con molte squadre. La mia favorita è il Barletta. Sono invece sicuro sul fatto che le prime quattro saranno Trapani, Siracusa, Cremonese e Spezia. Non le cito l’ordine d’arrivo: farei l’indovino nel caso lo sapessi. (Sottili è un toscano di Figline Valdarno, dal carattere allegro e sempre pronto alla battuta).

Nella Carrarese gioca un certo Giuseppe Giovinco, fratello di Sebastian. E’vero che i due si assomigliano in tutto?

La similarità è impressionante. Anche Giuseppe è un calciatore brevilineo, molto agile e scattante. E’un ragazzo valido, tra l’altro è uguale al fratello pure dal punto di vista estetico. Poi se uno milita in serie A e l’altro in Lega Pro, le differenze risiederanno altrove. 

Cosa ci dice invece di Andrea Russotto? Qualche anno fa se ne parlava come uno dei giovani più interessanti del panorama nostrano. Poi si è un po’ perso.

Lo abbiamo acquistato il 31 gennaio, agli sgoccioli del calciomercato; era reduce da un brutto infortunio, uno dei tanti della sua carriera. Sto cercando di inserirlo gradualmente, finora l’ho utilizzato con molta precauzione. Ma si tratta di un calciatore che, se supportato da un’adeguata condizione fisica, in Lega Pro può fare la differenza con facilità. Contro la Triestina, ad esempio, ha vinto la partita da solo.

Il giovane migliore del campionato?

Non è facile fare un nome. Tra i miei le cito Piccini, un difensore di proprietà della Fiorentina. Ne sentiremo parlare in futuro. Mi piacciono anche Favalli, terzino sinistro della Cremonese, e Dametto, un classe 93 del Prato. Ma se proprio devo sbilanciarmi dico Chiricò del Lanciano: un gran talento.

Curiosità: l’anno scorso lei allenava il Carpi in Seconda Divisione e si giocò fino all’ultimo la promozione diretta proprio con la Carrarese. Perché ha cambiato panchina?

In estate divorziai dal Carpi per una divergenza di vedute con il Direttore sportivo. Quando arrivò la proposta della Carrarese non ci pensai due volte: mi trovo benissimo in questo ambiente. Poi sono anche toscano, meglio di così…

Il vostro girone cos’ha in più dell’altro?

Ho parlato con Massimo Gazzoli, ex portiere della Carrarese, adesso nel Viareggio. Mi ha spiegato che le prime quattro o cinque, compagini come Ternana o Taranto, sarebbero da vertice anche nel girone B. La vera differenza risiede nel basso: in alcune partite sembra quasi una C2. Noi, invece, dobbiamo offrire sempre il meglio con qualsiasi avversario, che sia il Trapani o il Bassano. Ecco perché questo girone è maggiormente competitivo.

Il Sottili calciatore fu una sorta di promessa mancata. Raggiunse la serie A molto giovane, poi navigò nelle categorie inferiori. Rimpianti?

I rimpianti lasciano il tempo che trovano, alla resa dei conti ognuno ottiene ciò che merita. Da giovane mi imposi nel Barletta, fui acquistato dall’Atalanta in A e poco dopo arrivò un brutto infortunio. Quell’episodio mi penalizzò molto. Poi ebbi la sfortuna di trovarmi coinvolto nell’anno più nero per la storia del Bologna: era stata allestita, in B, una squadra fatta apposta per dominare il campionato. Le cose presero una piega opposta, addirittura retrocedemmo. (Sottili è l’unico calciatore nella storia del Barletta ad aver indossato la maglia della Nazionale. Due presenze con l’Under 21 per lui).

Tra tutti gli allenatori avuti in carriera ne esiste qualcuno che le ha trasmesso sensazioni particolari? Magari un tecnico a cui oggi si ispira. 

Per quanto concerne l’ultima domanda, la risposta è negativa. Non mi ispiro a nessuno nell’interpretazione del mestiere, credo sia normale. Due allenatori particolari per me furono Mandorlini e Beoni. Il primo lo conoscete, il secondo invece ha sviluppato la sua carriera nelle categorie inferiori. Nella passata stagione fu a Messina.

Qual’è il problema maggiore della Lega Pro?

Falliscono società a raffica: la stabilità economica dei club deve imporsi come il principale degli obiettivi. Speriamo ci sia questa benedetta riforma dei campionati. Sarebbe un toccasana per l’intero movimento.

Chiudiamo con la classica domanda di MP: soddisfatto della visibilità di cui dispone la Lega Pro?

Le cose vanno meglio. E’nato un sito importante come “Tuttolegapro”, un’autentica enciclopedia per conoscere questi campionati, e “Sportitalia” trasmette le nostre partite. Andiamo avanti così: una risorsa come la Lega Pro va sostenuta con decisione.

 

Francesco Loiacono
Francesco Loiacono
Scrive per "Il Quotidiano della Calabria" e "Il Crotonese". Classe '92 ma già con una discreta esperienza alle spalle: ha collaborato con diversi siti internet e anche con la romana Radio Ies. Tra i superstiti del primo MP.

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