Chelsea spietato, Napoli ingenuo. Un 4-1 che fa sognare i blues

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Il Chelsea è chiamato alla partita perfetta e ottiene un gran risultato con il cinismo della grande squadra. Il Napoli non gioca male, ma regala almeno due delle quattro reti con ingenuità incredibili.

LE FORMAZIONI – CHELSEA (4-3-3): Il neo-allenatore dei “blues” Roberto Di Matteo, si trova di fronte alla sfida più difficile della sua breve storia di allenatore, in un “dentro-fuori” da infarto contro un Napoli in gran spolvero. La necessità di recuperare il 3-1 dell’andata porta alla conferma del tridente con l’impiego di Cech in porta; difesa a quattro con Ivanovic, David Luiz, Terry e Cole; tris di centrocampisti composto da Ramires, Lampard ed Essien; davanti tutto il peso dell’attacco su Drogba, supportato sugli esterni da Sturridge e Mata.

NAPOLI (3-4-2-1): Gli azzurri ritrovano in panchina Walter Mazzarri e affrontano la sfida “storica” di stasera galvanizzati dalle sei reti rifilate al Cagliari in campionato, valse l’aggancio dell’Udinese e la zona Champions League ormai a un passo. L’imperativo sarà “non subire reti”, ma siamo certi che i partenopei faranno delle ripartenze negli inevitabili spazi lasciati da un Chelsea in “forcing offensivo”, il loro punto di forza. Davanti a tremila sostenitori ospiti, gli azzurri scendono in campo con De Sanctis; Aronica, Cannavaro, Campagnaro; Zuniga, Inler, Gargano, Maggio; Hamsik, Lavezzi; Cavani.

UN QUARTO D’ORA DI PAURA BLUES – Cinque minuti di reverenza azzurra verso l’imponenza dell’ambiente ricreato dallo Stanford Bridge, tanto dura il break del Chelsea in cui i padroni di casa tengono il pallino del gioco e si propongono in avanti, impensierendo anche De Sanctis con una bella conclusione di Sturridge, lasciato colpevolmente solo. Poi Londra si tinge di azzurro, ma è quello del Napoli, una squadra per molti destinata a non poter superare la fase a gironi e ora in grado di mettere alle corde la squadra di Di Matteo a casa sua. Al decimo Hamsik, servito da Lavezzi, conclude a rete da ottima posizione, ma Cech riesce a salvare su un pallone sporcato da una deviazione di un suo compagno. Non passano che due minuti e Cavani manda sull’esterno della rete un traversone teso e potente di Maggio, strozzando in gola l’urlo dei tanti sostenitori partenopei. Altri due minuti e il terrore “blues” ripassa dai piedi dell’argentino Lavezzi, che calcia addosso a Cech con una conclusione sul primo palo, dopo l’ottimo assist di Inler. Mentre il Chelsea sembra incapace di reagire, si registrano una nuova conclusione dal limite di Hamsik, due tentativi falliti da Zuniga, ma è l’imprecisione a farla da padrone e i londinesi ringraziano.

DIECI GOL SBAGLIATI… GOL SUBITO – Riadattando il famoso adagio al numero clamoroso di palle gol fallite dagli ospiti, ci troviamo a commentare l’ottima risposta dei padroni di casa, che tornano prepotentemente in gioco dimostrando di che pasta sono fatti, trascinati dal loro bomber principe, Didier Drogba. E’ quasi la mezz’ora quando i blues vanno in vantaggio, con un preciso cross dalla trequarti di Sturridge, che ha giovato dell’infortunio del suo dirimpettaio Christian Maggio; sul pallone arriva così Drogba anticipando Cannavaro e battendo De Sanctis con un colpo di testa imparabile alla destra del portiere dei partenopei. Due minuti dopo è ancora Drogba a incunearsi in area, ma Campagnaro riesce in qualche modo a liberare. Ancora un minuto ed è ancora Chelsea in forcing, con Sturridge che manca la rete, di testa,  mandando la palla fuori di un paio di metri. In una gara diventata ormai molto spigolosa e ricca di interventi passibili di cartellino giallo, il finale vede entrambe le squadre vicine alla segnatura. Apre le danze il Napoli, con un bel tiro dal limite di Lavezzi sul quale Cech fa buona guardia mandando in calcio d’angolo. Allo scadere è invece clamorosa l’occasione dei padroni di casa, con David Luiz lasciato colpevolmente solo e in grado di ricevere in area il lancio di Lampard; sul suo diagonale ha del prodigioso il recupero di Cannavaro, che in tackle riesce ad addomesticare il pallone per l’intervento di De Sanctis.

CAMPAGNARO METTE IN GINOCCHIO IL NAPOLI – Inizia il secondo tempo e il Chelsea spinge subito con forza, trovando l’incredibile complicità di Hugo Campagnaro, capace di travestirsi involontariamente da giocatore di casa per un minuto, tanto basta a capitolare in maniera tanto clamorosa quanto immeritata. Campagnaro prima regala un calcio d’angolo ai blues mandando oltre il fondo un traversone sul quale De Sanctis aveva chiamato a gran voce la palla; poi completa la maldestra opera un attimo dopo, perdendo la marcatura di Terry che, sull’angolo, sbuca da dietro e “gonfia la rete” regalando la qualificazione virtuale ai suoi.

IL RUGGITO DEL RE LEONE – Il Napoli non ci crede: lo svantaggio è davvero un’onta immeritata per quanto espresso fin qui e la reazione degli ospiti, tanto attesa, non manca. E’ prima Lavezzi a cercare la porta avversaria, ma il “pocho” visto stasera è una pallida copia di quello che ha incantato nelle ultime di campionato; poi tocca a Inler. Andiamo con ordine: Dossena crossa benissimo in mezzo, dove Terry libera di testa; sulla respinta si fionda Inler, che controlla e lascia partire un destro micidiale, teso e preciso, che Cech si limita ad osservare mentre finisce in rete la sua corsa. Il Napoli è ora galvanizzato e spinge, trovando molto spazio in contropiede ma finendo per riversare poca lucidità nei suoi affondi; se gli avanti partenopei non sono sufficientemente efficaci, lo stesso non si può invece dire di De Sanctis, a dir poco miracoloso nel salvare il risultato su Ivanovic prima, per poi superarsi al ventesimo su Drogba, che gira di sinistro da fuoriclasse, sul quale “il pirata” Morgan si supera in tuffo. Passano cinque minuti e il Napoli potrebbe chiudere il match con Zuniga, che si inserisce e viene servito sullo slancio, entra in area, evita un uomo con una finta e spara a rete a colpo sicuro, trovando l’opposizione sia di Cech che di Lavezzi, trovatosi suo malgrado sulla traiettoria della palla.

MANI DI DOSSENA, TUTTO DA RIFARE – Mentre la sorte pare sorridere agli uomini di Mazzarri e il sogno “quarti di finale” sembra materializzarsi all’ombra del Vesuvio, è Dossena, subentrato a Maggio infortunato, a combinare un guaio con la “g” maiuscola: su calcio d’angolo, situazione sofferta moltissimo dai napoletani per tutta la gara, tocca la palla di mano causando il rigore che Lampard realizza. Il Chelsea fa possesso palla, ma scopre il fianco alle ripartenze fulminee del Napoli, che sfiora il gol prima con Lavezzi che evita il fuorigioco ma non riesce a impattare il pallone, troppo alto per il suo “metro e settantatre”; poi Gargano tenta l’eurogol da trentacinque metri colpendo l’esterno della rete e poi, infine, vede Hamsik tentare un sinistro potente, rimpallato. Mentre i tempi regolamentari volgono al termine e i supplementari si materializzano, un pensiero vola a Didier Drogba, fuoriclasse di 1,89 m per novantuno Kg. che ha scelto di crollare al tappeto, come avesse ogni volta ricevuto un montate da il Tyson dei tempi migliori, ad ogni contrasto. Disdicevole anche la ricerca sistematica della protesta ad ogni piè sospinto, perpetrata dal Chelsea… resa ancora più triste dal fatto che spesso il direttore di gara e i suoi assistenti, hanno modificato alcune loro decisioni iniziali a seguito delle veementi proteste dei blues.

IVANOVIC, NAPOLI “POLLO” E DROGBA DA CENSURA – I supplementari vedono due squadre stanche, ma il Chelsea appare evidentemente meglio messo in campo e da la sensazione di poter colpire il Napoli in qualsiasi momento. Così accade allo scadere del primo tempo supplementare, quando Ivanovic viene lasciato colpevolmente solo e libero di calciare un rigore in movimento sul quale De Sanctis non può nulla. Mazzarri si ricorda di avere in panchina Pandev e, quando ormai vari giocatori sono stremati, decide di inserire il macedone per Marek Hamsik. Il secondo tempo supplementare viene giocato ben poco, grazie alla furbizia dei blues, maestri nel perdere tempo, guidati da un eticamente inaccettabile Didier Drogba, che ha ottenuto falli per centoventi minuti buoni, simulando manate in faccia, pugni e ogni sorta di intervento che è esistito solo nella mente sua e del compiacente direttore di gara. Il Napoli cerca furiosamente il gol qualificazione nel finale inserendo anche Vargas per Aronica, ma il Chelsea fa barricate e rischia di realizzare la quinta rete in contropiede con il solito Drogba.

TRIPLICE FISCHIO – Finisce con il passaggio del turno da parte del Chelsea, una partita che il Napoli ha perso sopratutto a causa di una pessima gestione delle palle inattive. Ottima la retroguardia del Chelsea, una squadra apparsa rigenerata dall’allontanamento di Villas Boas e guidata dal carismatico, quanto scorretto, Didier Drogba. Il Napoli ha perso per lunghi tratti il controllo del centrocampo, lasciando troppo spesso Cavani e Lavezzi soli, a predicare nel deserto di maglie inglesi. Complimenti comunque al Napoli, nella speranza che queste esperienze lo rendano più forte in futuro.

IL MIGLIORE IN CAMPO

John Terry, voto 7,5
Non doveva scendere in campo il discusso fuoriclasse inglese, ma per la gioia dei sostenitori del Chelsea lo fa, mostrandosi quasi perfetto in marcatura, alternandosi nel cercare di contenere Cavani e Lavezzi, che appaiono difatti molto sotto tono al cospetto di Terry e David Luiz. Il gol di testa è la ciliegina sulla torta per un giocatore che sembra tornato agli antichi fasti: che c’entri qualcosa l’esonero di Villas Boas?

LE PAGELLE – CHELSEA: Cech 6,5 – David Luiz 7,5 – Terry 7,5 (dal 97′ Bosingwa a.v.) – Cole 7 – Ivanovic 7 – Ramires 6,5 – Lampard 7 – Essien 6 – Mata 5 (dal 94′ Malouda s.v.) – Sturridge 6,5 (dal 62′ Torres 7) – Drogba 7,5.

NAPOLI: De Sanctis 8 – Aronica 5,5 (dal 109′ Vargas s.v.) – Cannavaro 6,5  – Campagnaro 5 – Zuniga 6 – Maggio 6,5 (dal 35′ Dossena 5) – Inler 6,5 – Gargano 6 – Hamsik 6,5 (dal 105′ Pandev s.v.) – Lavezzi 6 – Cavani 5,5.

MARCATORI: 28′ Drogba (C), 47′ Terry (C), 54′ Inler (N), 74′ Lampard (C), 105′ Ivanovic (C)

AMMONITI: 42′ Lampard (C), 52′ Cannavaro (N), 67′ Dossena (N), 97′ Cole (C), 111′ Inler (N), 114′ Campagnaro (N)

ARBITRO: Felix Byrch, coadiuvato dai Sig.ri Pichel e Borsch. Gli assistenti di porta sono Meyer e Aytekin, mentre il quarto uomo è il Sig. Zwayer.

Alessandro Pironti
Alessandro Pironti
Nato a Salerno il 19 luglio 1982, cerca di vivere il calcio in ogni modo: scrivendone, praticandolo e allenando squadre giovanili. Da quasi un anno è inoltre presidente di una squadra amatoriale di calcio a Milano.

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