Tante polemiche e pochi “Allegri”

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Non poteva essere altrimenti. Uno scontro frontale tra due “autocarri” come Milan e Juventus non poteva che portare strascichi per giorni. Gol non assegnati, fuorigiochi inesistenti, urla, spintoni, insulti. Un bel mix di calcio spazzatura che nessuno vorrebbe vedere, ma che è possibile che accada, perchè i giocatori, così come gli allenatori, arbitri, dirigenti e giornalsiti sono tutti fatti di carne, ossa ed emozioni. La maturità e il buonsenso, però, deve aiutare a fermare presto questa scia di critiche e provocazioni. Per restare…”Allegri”.

Con un gioco di parole ci riferiamo al tecnico del Milan, Massimiliano Allegri. Ognuno può avere le proprie opinioni sull’allenatore toscano. Si può pensare che non sia un tecnico da top club, lo si può criticare per delle scelte durante le partite o altro. Ma nel marasma delle polemiche post Milan-Juventus chi ne esce “pulito di bucato” è propio l’allenatore rossonero.

Presente a Coverciano per l’assegnazione del premio Panchina d’oro, Allegri ha dimostrato calma e tranquillità riguardo alle tensioni figlie del delicato match: “È normale che dopo una partita del genere ci sia un po’ di rabbia – afferma – ma l’importante è che sia stata una bella partita in campo. Dispiace per gli episodi che sono successi, ma sono cose che nel calcio capitano, sono capitate e capiteranno e quindi bisogna affrontarle con maggiore serenità. L’arbitraggio? Bisogna lasciare in pace gli arbitri e gli assistenti perché possono sbagliare. Ho rivisto l’episodio del gol di Muntari, anche se non era necessario rivederlo. Nel dopo partita ero dispiaciuto per quanto successo, ma non avevo niente contro la terna arbitrale, perché purtroppo l’assistente è incappato in questo errore“.

Non è nostra intenzione fare del gratuito buonismo. Quello che, però, ci sentiamo di dire, usando una metafora, è che se ci fossero più “Allegri”, di certo ci sarebbero meno polemiche, tensioni, e più sportività. Si vivrebbe solo di calcio giocato, e basta.

Certo, il sangue quando è caldo brucia, frigge ed esplode, ma una volta raffreddato bisogna capire di calmare le acque e guardare al prossimo impegno. Per gli errori, le sviste, lasciamo che se ne occupino gli organi competenti.

Gianluca Grasso
Gianluca Grasso
Nato a Catania il 10 giugno 1987, si è laureato in Scienze della Comunicazione a Bergamo, dove ha cominciato l’attività pubblicistica collaborando con Bergamo&Sport, Bergamosportnews.it e Itasportpress.it. Segue con passione il calcio a tutti i livelli.

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