Il più grande spettacolo del turno infrasettimanale sono loro, M&M

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L’acronimo non sta per le coloratissime arachidi tostate e ricoperte di cioccolato. M&M, in questo caso, è un marchio di fabbrica, garanzia del goal e dello spettacolo andato in scena ieri alla “Scala del calcio”, per l’occasione ammantato da uno strato di bianca neve tipo zucchero a velo. M&M sono loro, Miccoli e Milito, il Romario del Salento uno, El Principe l’altro.

Italiano di Nardò, Puglia, il primo, argentino di Bernal, provincia di Buenos Aires, il secondo. Migliaia di chilometri di distanza e un unico comun denominatore, un fluido quasi magico che scorre nelle vene e che attiva destro, sinistro, testa: l’istinto del goal. Nel 4-4 del gelo di “San Siro”, ben sette su otto reti sono arrivate dalle magie dei due attaccanti.

Tripletta per uno, poker per l’altro. Due carriere, quelle di Miccoli e di Milito, spese sui campi di calcio di Italia, Portogallo, Spagna, e Argentina, predatori delle aree di rigore avversarie, gran visir del goal, impegnati da una vita a scagliare palloni nelle reti altrui, portandosi via gli scalpi di portieri e squadre avversarie.

Il più grande spettacolo del turno infrasettimanale sono stati loro, M&M. Nelle loro marcature c’è tutto il repertorio del bomber di razza: freddezza, dribbling, tiro, colpo di testa, opportunismo. 64 anni in due e una fame di goal mai sopita, marchio di fabbrica dell’uomo d’area, come Pippo Inzaghi, come Miro Klose, come Totò Di Natale.

Esempi di professionalità ed abnegazione trasferiti ad uno sport, il calcio, che ti entra dentro da bambino e non ti lascia mai, soprattutto se di mestiere fai l’attaccante: che sia la porta del campetto dell’oratorio o quella del campo del paese o quella del “Giuseppe Meazza”, il divertimento è sempre quello, buttarla dentro e non importa se ti chiami Miccoli, Milito o, più comunemente, Luca. L’esultanza, siamo sicuri, sarà sempre la stessa, perché in fondo il goal è anche quello: urlare di gioia sempre e comunque.

Michele Pannozzo
Michele Pannozzo
Nato a Fondi (LT) il 18 gennaio 1984, è laureato in Teoria della Comunicazione. Scozzese di adozione, vive a Edimburgo, dalla quale non smette di coltivare le sue sue maggiori passioni: il calcio e la scrittura.

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