Serie A, Milito decide il derby! L’Inter vince e si rilancia, un errore di Abate condanna il Milan

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Ranieri non si smentisce nemmeno nel derby milanese: con la sua Inter vince l’ennesima stracittadina della sua carriera da allenatore grazie a un gol del redivivo Milito, dopo un madornale errore di Abate, e rilancia la squadra nerazzurra nella corsa Scudetto. La squadra di Moratti, complice il pareggio pomeridiano della Juventus, ora è a soli sei punti dal primo posto. Passo falso del Milan che interrompe la serie di dodici risultati utili consecutivi (ultima sconfitta a Torino, proprio contro i bianconeri) e perde la vetta della classifica.

FORMAZIONI – Allegri smentisce i rumors della vigilia e sceglie Pato, co-protagonista della telenovela di mercato con Tevez, per affiancare in attacco Ibrahimovic. Dietro di loro Emanuelson, in veste di trequartista. Boateng, Van Bommel e Nocerino sulla mediana, il ritorno di Nesta in difesa al fianco di Thiago Silva, Abate e Zambrotta sugli esterni difensivi e Abbiati in porta. Ranieri lascia in panchina Sneijder e Forlan, entrambi ancora non al meglio, e conferma la coppia di attacco Milito-Pazzini. Sulle fasce Zanetti e Alvarez, con Thiago Motta e Cambiasso al centro. Difesa con Maicon e Nagatomo terzini e Lucio-Samuel centrali. Julio Cesar tra i pali.

PRIMO TEMPO – Pronti e via e subito primo episodio contestato: al quarto minuto, infatti, da una punizione dalla destra di Maicon, irrompe Thiago Motta che, indisturbato, colpisce di testa e batte Abbiati. La gioia dei neroazzurri è però subito stroncata dalla bandierina alzata dell’assistente di Orsato, che quindi annulla per fuorigioco. Alle moviole il compito di discutere dell’episodio. Scampato il pericolo è il Milan che prova a fare la partita, monopolizzando il possesso palla e cercando spazi nella retroguardia interista; la squadra di Ranieri, però, difende con ordine affidandosi poi a delle rapide ripartenze per pungere la difesa rossonera. È questo il lietmotif di una partita poco spettacolare e molto fisica.

EMOZIONI NEL FINALE DI TEMPO – Nel finale di tempo arrivano le due migliori occasioni della prima frazione: al 40′ è Abbiati a salvare il Milan su una conclusione ravvicinata di Alvarez. L’argentino, a centro area, riceve un cross di Nagatomo e, complice il disturbo di Nocerino e il volersi spostare il pallone sul sinistro, non angola molto la conclusione: è comunque notevole l’intervento di Abbiati che, col piede, respinge il tiro dell’interista. Passano cinque minuti ed è il Milan a sfiorare il vantaggio: Pato, servito sulla destra, rientra verso il centro e serve, al limite dell’area, l’accorrente Van Bommel; l’olandese calcia indisturbato ma si vede negare la gioia del gol dalla traversa. Sullo sviluppo dell’azione, Julio Cesar devìa in angolo un tiro dalla distanza di Emanuelson. È l’ultima emozione che, di fatto, chiude il primo tempo.

SECONDO TEMPO, LA FIRMA DEL PRINCIPE – Le due squadre rientrano dagli spogliatoi con gli stessi undici in campo. Il secondo tempo inizia con un Milan più propositivo che schiaccia l’Inter nella propria metà campo alla ricerca del vantaggio. Proprio nel momento migliore della squadra di Allegri, però, arrivà la doccia fredda che gela i rossoneri: una ripartenza di Zanetti manda in tilt il Milan, con Van Bommel prima e Zambrotta poi incapaci di fermare l’avanzata dell’argentino, scoprendo di fatto la retroguardia rossonera. Il capitano neroazzurro serve quindi Milito, al centro: Abate, costretto a scalare in posizione centrale per coprire, tenta l’anticipo ma manca clamorosamente il pallone, spianando al Principe la strada verso Abbiati. L’argentino, a tu per tu con l’estremo difensore milanista, non sbaglia e con un perfetto diagonale porta in vantaggio l’Internazionale.

VALZER DI CAMBI – Il gol dà la carica alla squadra di Ranieri che, in pochi minuti, va al tiro in altre due occasioni, con Nagatomo e Alvarez: centrale la conclusione del primo, svirgolata in rimessa laterale quella del secondo. Allegri capisce che è l’ora di cambiare e inserisce Robinho e Seedorf al posto di Zambrotta e Nocerino. Ranieri risponde con Chivu per Alvarez e Sneijder per Milito. È proprio il neo entrato Seedorf a creare, fino a quel momento, la migliore conclusione del Milan nel secondo tempo con un tiro dalla distanza respinto in tuffo da Julio Cesar.

FORCING FINALE – Il finale di gara vede il Milan tutto in avanti alla ricerca del pareggio, con l’Inter a pieno organico nella propria metà campo a difendere il risultato. La pressione del Milan però vive principalmemte di iniziative personali e si riassume sostanzialmente solo in un cross di Ibrahimovic deviato da Julio Cesar e in una convulsa azione a centro area interista che vede Pato deviare debolmente un cross di Nocerino. Allegri prova quindi il tutto per tutto inserendo, all’83’, El Shaarawy per Pato: il Faraone, inspiegabilmente lasciato in panchina per buona parte del girone di andata, impiega 30 secondi per creare la più concreta palla gol per il Milan nella ripresa: dopo aver ricevuto da Robinho all’interno dell’area di rigore, lo serve sulla corsa mandandolo, di fatto, davanti a Julio Cesar. Il brasiliano del Milan calcia a rete tentando di far passare il pallone tra le gambe del portiere interista che respinge e salva il risultato. Sullo sviluppo dell’azione, è sempre El Shaarawy a servire un bel cross a Ibrahimovic, fermato però per un dubbio fuorigioco.

TRIPLICE FISCHIO – La pressione finale del Milan non crea altri grossi pericoli per la retroguardia neroazzurra e dopo tre minuti di recupero Orsato fischia la fine. L’Inter si aggiudica il 276esimo derby della Madunina e torna a credere nello Scudetto, con la Juve capolista ora distante solo sei punti. Ranieri sembra aver trovato la quadratura di una squadra concreta e cinica che, alla quinta vittoria consecutiva, ha subito solo tre reti nelle ultime nove giornate. La squadra di Allegri, pur tenendo maggiormente il possesso palla, paga la poca incisività offensiva e la grave distrazione difensiva di Abate. Tardivi gli ingressi di Robinho ed El Shaarawy, che han vivacizzato l’attacco rossonero. Sconfitta che suona come un grosso campanello di allarme per il Milan, grande con le piccole e piccola con le grandi: negli scontri contro le dirette rivali, infatti, il Milan ha raccolto solo una vittoria (contro la Roma) e due pareggi (contro Lazio e Udinese), a fronte di tre pesanti sconfitte contro Napoli, Juventus  e Inter. Trend negativo che Allegri, fresco di rinnovo contrattuale fino al 2014, dovrà sicuramente invertire nel girone di ritorno se vuole bissare il successo del campionato passato.

Tabellino

Milan-Inter 0-1 (0-0)

Milan (4-3-1-2): Abbiati; Abate, Nesta, Thiago Silva, Zambrotta (66′ Robinho); Boateng, Van Bommel, Nocerino (79′ Seedorf); Emanuelson, Ibrahimovic, Pato (83′ El Shaarawy). All.: Allegri.

Inter (4-4-2): Julio Cesar; Maicon, Lucio, Samuel, Nagatomo; Zanetti, Thiago Motta, Cambiasso, Alvarez (67′ Chivu); Milito (76′ Sneijder), Pazzini (90′ Forlan). All.: Ranieri.

Arbitro: Orsato di Schio

Marcatori: 54′ Milito (I)

Ammoniti: Boateng ,Nesta ed El Shaarawy per il Milan, Thiago Motta per l’Inter.

Francesco Davide Scafà
Francesco Davide Scafà
Da Porto San Giorgio a Milano, passando per Monaco di Baviera. Da scout per Perform a Data Editor per DAZN, a SMM per Forbes Italia, oggi gestisce social e comunicazione per Betclic Italia, parlando di sport ed eSports. Polemico per natura e critico per vocazione.

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