Novara – Napoli 1-1, pareggio, errori e rimpianti.

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LE FORMAZIONI – Novara (5-4-1): Tesser, dovendo fare a meno di Meggiorini e Lisuzzo, si affida ad un 5-4-1 accorto, per cercare punti in casa, contro un Napoli ancora galvanizzato da un passaggio agli ottavi di Champions League, che ha del miracoloso. In campo Ujkani; Morganella, Dellafiore, Centurioni, Ludi, Gemiti; Marianini, Radovanovic, Rigoni, Mazzarani; Rubino.

Napoli (3-4-2-1):  Il Napoli, una volta ottenuto il passaggio agli ottavi della massima competizione europea per club, deve immediatamente rituffarsi con impegno nel campionato, trovare la concentrazione giusta per affrontare anche gli avversari meno blasonati e recuperare il terreno perduto finora. Mazzarri manda in campo una formazione iperoffensiva con De Sanctis tra i pali; difesa a tre con Aronica, Cannavaro e Campagnaro; centrocampo inedito con Hamsik arretrato in mediana al fianco di Dzemaili, con Maggio e Dossena sugli esterni; davanti spazio a un tridente dal potenziale enorme, con Lavezzi e Pandev a supporto del “matador” Cavani.

NAPOLI ARREMBANTE, MA IL NOVARA CI CREDE – Come da previsioni, anche alla luce delle formazioni in campo, gli ospiti iniziano da subito a spingere con quasi tutti i suoi effettivi. Palla quasi sempre tra i piedi di Lavezzi e solito movimento senza palla degli uomini di Mazzarri nel tentativo, vano per buona parte del primo tempo, di eludere la muraglia eretta dagli uomini di Tesser. I padroni di casa, nonostante si affidino quasi solo a lanci lunghi per Rubino o al suggerimento per il fantasista Rigoni, riescono pian piano a far salire il baricentro del Novara. Alla mezz’ora le squadre sono così già notevolmente allungate, con continui capovolgimenti di fronte e la sensazione che il gol possa essere sempre nell’aria. Ci va vicino il Napoli con la migliore azione della prima frazione con Maggio al trentacinquesimo, abile ad inserirsi fulmineo dalla trequarti su cross di Dossena e mandare la palla, di testa, pochi centimetri alla sinistra di Ujkani. Solo pochi attimi e si trema nell’area partenopea, con la difesa azzurra che si dimentica di Rubino che controlla male un crossa dalla sinistra e viene fermato dal puntuale Aronica. Al quarantesimo ci prova invece Dzemaili da fuori, ma il tiro è forte e impreciso e termina molto alto, fuori dallo specchio della porta.

ALTRO TEMPO, STESSO COPIONE – Riparte la gara dopo il proverbiale thè caldo dell’intervallo, ma le squadre continuano ad affrontarsi allungandosi, commettendo molti errori ma dando così spettacolo. Al quarto è il Novara, ripartito in contropiede, a cercare la via del gol col solito Rubino, abile a raggiungere un pallone difficile colpendolo di testa e mandandolo fuori non di molto. Il Napoli fa possesso palla ma non sfonda, così è ancora Rubino a farsi pericoloso, eludendo la marcatura di Aronica e concludendo a rete con un diagonale che termina a lato. La svolta arriva però al settantesimo, quando Radovanovic, con un potente calcio di punizione, sfrutta l’apertura della barriera partenopea e batte un incolpevole De Sanctis. Va però sottolineato come il fallo, fischiato ai danni di Cannavaro per un presunto intervento in gamba tesa, fosse stato probabilmente inventato dal Sig. De Marco. Mazzarri le tenta tutte, inserendo Mascara, Inler e Zuniga, ma il Novara sembra poter reggere l’urto di un Napoli col sangue agli occhi. Gli attacchi partenopei trovano però la loro degna conclusione a sei primi dal termine del tempo regolamentare, con Dzemaili abile a battere a rete di potenza da ottima posizione, su assist involontario di Lavezzi. Sul pareggio il Novara ha paura, ha ormai un assetto difensivo e rischia di capitolare sotto i colpi costanti degli ospiti. A pochi secondi dal novantesimo è Maggio a mancare la conclusione da pochi passi su cross teso di Zuniga dalla sinistra. Alla fine dell’ultimo minuto di recupero è ancora il Napoli a recriminare per un presunto “aggancio” di Ujkani ai danni di Pandev, ma il replay parrebbe dare ragione al direttore di gara.

TRIPLICE FISCHIO – Finisce così con un pareggio la sfida tra Novara e Napoli. I padroni di casa hanno dato battaglia, si sono chiusi e sono stati abili a ripartire con un Rubino in stato di grazia. Il Napoli ha portato avanti un possesso palla sterile e si è riversato nell’area del Novara troppo tardi, quando il risultato mostrava un passivo e l’impresa pareva impossibile. Oltre al già citato Rubino, ottime le prove di Lavezzi e Morganella.

IL MIGLIORE IN CAMPO

Raffaele Rubino – voto 7,5
Il Novara si schiera con un’unica punta e si pensa che non si farà mai vedere dalle parti di De Sanctis. Nulla di più falso: davanti Tesser ha un certo Raffaele Rubino, capace di disputare una partita monumentale. Uomo ovunque, spina nel fianco della retroguardia ospite, fa più danni lui di quanti ne riescono a fare Dzeko e Balotelli in Champions contro gli uomini di Mazzarri. Se Raffaele giocasse così ogni gara, il Novara oggi avrebbe qualche punto in più e qualche mugugno in meno sugli spalti.

LE PAGELLE – Novara (5-4-1): Ujkani 6 – Morganella 7 – Dellafiore 6,5 – Centurioni 6 – Ludi 6 (53′ Labrin 5,5) – Gemiti 6,5 – Marianini 6 – Radovanovic 7,5 (’77 Porcari s.v.) – Rigoni 6,5 – Mazzarani 5 (85′ Morimoto s.v.) – Rubino 7,5.

Napoli (3-4-2-1): De Sanctis 6 – Cannavaro 6,5 – Aronica 5,5 (75′ Zuniga s.v.) – Campagnaro 6,5  – Maggio 5,5 – Dossena 5,5 (’80 Inler s.v.) – Dzemaili 6,5 – Hamsik 5 – Pandev 6,5 – Lavezzi 7,5 – Cavani 4,5 (65′ Mascara).

Marcatori: 70′ Radovanovic (Novara), 84′ Dzemaili (Napoli)

Ammoniti: 46′ Dellafiore (Novara), 85′ Centurioni (Novara)

Arbitro: De Marco di Chiavari, coadiuvato da Tonolini, Vuoto e Damato.

Alessandro Pironti
Alessandro Pironti
Nato a Salerno il 19 luglio 1982, cerca di vivere il calcio in ogni modo: scrivendone, praticandolo e allenando squadre giovanili. Da quasi un anno è inoltre presidente di una squadra amatoriale di calcio a Milano.

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